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Arbitri in stile cyborg: arriva la bodycam sul viso e un VAR sempre più invasivo

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La rivoluzione è iniziata, e questa volta parte dal fischietto. Al prossimo Mondiale per club, in scena dal 14 giugno a Miami, gli arbitri scenderanno in campo più tecnologici che mai. Bodycam a livello degli occhi, fuorigioco semiautomatico con avviso audio, tablet in panchina e countdown per i portieri: benvenuti nel futuro del calcio secondo Pierluigi Collina.

L’arbitro vede (e registra) tutto

Il colpo di scena più eclatante? La bodycam installata sul volto degli arbitri. Le immagini verranno integrate nel flusso televisivo ufficiale, ma solo quelle “spettacolari” – come gol, azioni decisive o situazioni di gioco intense – saranno mostrate al pubblico. È l’ennesimo passo verso una visione immersiva del calcio, in cui lo spettatore potrà vivere l’azione come se fosse in campo. E durante il check VAR? I video saranno proiettati in tempo reale sui maxischermi dello stadio, seguiti da una spiegazione pubblica dell’arbitro. Una promessa fatta anche in Italia per la Coppa, ma mai mantenuta. Ora diventa realtà.

Fuorigioco? Ci pensa l’algoritmo

Accanto alla spettacolarizzazione, c’è l’efficienza. Il fuorigioco semiautomatico di nuova generazione (SAOT) invierà un segnale sonoro immediato all’assistente arbitrale, che potrà alzare la bandierina senza perdere un secondo. Solo per i casi chiari, ovviamente. Il resto resta nelle mani – e negli schermi – del VAR.

Addio fogli, benvenuti i tablet

Anche le sostituzioni diventano digitali: i club avranno a disposizione un tablet ufficiale per comunicare i cambi, al posto dei soliti foglietti. Più ordine, meno errori, più velocità.

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Stop alle perdite di tempo

Collina è stato chiaro: basta con le partite spezzettate. La nuova regola permette ai portieri di tenere il pallone tra le mani per un massimo di 8 secondi, ma con un twist: l’arbitro conterà a voce alta gli ultimi 5 secondi, visibilmente, con le dita in aria. Superato il limite? Calcio d’angolo per l’avversario. Il messaggio è chiaro: meno melina, più gioco vero.

Il rigore? Occhio al doppio tocco

Cambia anche l’interpretazione sul doppio tocco nei rigori: se involontario e la palla entra, si ripete. Se non entra, punizione indiretta per gli avversari. Ma se è volontario? In ogni caso punizione per l’altra squadra. Regole più chiare, meno contestazioni.

Capitano, mio capitano

Infine, il capitano torna protagonista: sarà l’unico autorizzato a parlare con l’arbitro durante le fasi calde, per evitare gli assalti in branco che rovinano il clima di gioco. Una mossa per restituire rispetto e ordine in campo.

Il futuro dell’arbitraggio è già qui, e somiglia più a un mix tra tecnologia, trasparenza e intrattenimento. Resta da vedere se questi cambiamenti porteranno meno polemiche o… nuove scintille.

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