Cina, il drone-zanzara per lo spionaggio segreto fa tremare il mondo

Un’inquietante frontiera della sorveglianza si è appena aperta: la Cina ha presentato un micro-drone dalle dimensioni di una zanzara. L’obiettivo? Spionaggio silenzioso, missioni speciali e, secondo alcuni analisti, potenzialmente anche omicidi irrintracciabili.
Sviluppato dalla National University of Defense Technology (NUDT), questo “insetto robotico” sembra uscito da un film di fantascienza distopico: ali sottili, corpo nero e zampe nervose. Invisibile all’occhio umano e capace di penetrare spazi blindati, è stato progettato per passare inosservato e raccogliere dati con telecamere e microfoni ultraminiaturizzati. Non un esperimento: un’arma tecnologica pensata per lo spionaggio più avanzato.
Una zanzara che spia… o uccide?
Secondo il ricercatore Sam Bresnick del Center for Security and Emerging Technology, se Pechino è in grado di produrre questi droni su scala, potrebbe usarli per missioni inaccessibili ai droni tradizionali: spazi chiusi, edifici governativi, case private. Una volta all’interno, il micro-drone può registrare, trasmettere, spiare senza lasciare traccia.
E c’è di più. Gli esperti di sicurezza temono un uso ben più oscuro: l’uso di questi dispositivi come strumenti di assassinio, magari caricati con agenti biologici o virus. L’ex futurista di Google, Tracey Follows, ha fatto un paragone inquietante con l’episodio di Black Mirror in cui delle api robotiche venivano dirottate per uccidere esseri umani. La differenza? Questa volta è realtà.

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La Cina prepara la guerra degli sciami
Il drone-zanzara non è un progetto isolato. È parte di una strategia più ampia del governo cinese. È già in fase avanzata lo sviluppo di una “nave madre drone”, la Jiu Tian, capace di trasportare sciami di droni e missili kamikaze. Parliamo di veicoli autonomi con 7.000 km di autonomia e 6 tonnellate di carico. Lo scenario è chiaro: un attacco coordinato di centinaia o migliaia di droni, visibili o invisibili, per destabilizzare le difese di interi paesi.
Libertà e sicurezza a rischio
Dietro la narrazione ufficiale di “avanzamenti scientifici”, c’è un pericolo concreto per la privacy globale. Nessuna finestra chiusa, nessuna password, nessun ufficio sarà più realmente al sicuro. Un drone del genere potrebbe librarsi sopra la tua testa mentre parli, senza che tu te ne accorga, raccogliere dati e inviarli a migliaia di chilometri di distanza.
E il peggio è che non parliamo solo della Cina. Se questa tecnologia si diffonde o viene copiata, il mondo intero potrebbe assistere a un’escalation incontrollata. Governi, aziende criminali, terroristi: tutti potrebbero usarla.
Serve un freno, subito
Il rischio non è solo la sorveglianza di massa. È la perdita totale del controllo sulla nostra sicurezza quotidiana. L’Occidente deve muoversi in fretta: servono contromisure tecnologiche, leggi internazionali, alleanze per contrastare l’abuso di questi strumenti.
Perché il futuro non è solo questione di chip e innovazione: è questione di libertà.
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