News

La Premier League batte Cloudflare: i pirati hanno le ore contate!

Condividi l'articolo

La Premier League, una delle leghe calcistiche più seguite al mondo, ha segnato un altro punto nella sua lotta contro la pirateria online. Un tribunale statunitense ha infatti emesso un mandato che obbliga Cloudflare, noto provider di servizi internet, a consegnare i dati personali degli operatori di diversi siti di streaming illegale. La decisione, datata 1° aprile 2025, rappresenta un passo significativo nella battaglia contro la diffusione non autorizzata delle partite di calcio.

Il mandato è stato richiesto da Premier League Limited, l’entità che gestisce il campionato inglese, e si concentra su una lista di domini accusati di trasmettere illegalmente le partite. Tra questi figurano siti come “crackstreams.me“, “weakstreams.com” e “methstreams.com“, noti per offrire accesso gratuito a eventi sportivi in diretta, violando i diritti di trasmissione detenuti dalla Premier League e dai suoi partner.

Il tribunale del Distretto Nord della California ha accolto la richiesta, ordinando a Cloudflare di fornire nomi, indirizzi, numeri di telefono, email e persino dettagli di pagamento associati agli account che gestiscono questi siti. Inoltre, il mandato richiede i log degli indirizzi IP utilizzati per accedere ai servizi di Cloudflare, un’informazione cruciale per identificare i responsabili.

Non è la prima volta che la Premier League ricorre ai tribunali per proteggere i propri contenuti. Negli ultimi anni, l’organizzazione ha intensificato gli sforzi per contrastare la pirateria, collaborando con autorità e aziende tecnologiche in tutto il mondo. Questa volta, il mandato si basa sul Digital Millennium Copyright Act (DMCA), una legge statunitense che consente ai titolari di diritti d’autore di ottenere informazioni sugli autori di violazioni tramite subpoena.

L’obiettivo è chiaro: smantellare le reti di streaming illegale che sottraggono introiti ai broadcaster ufficiali, come Sky e BT Sport, e danneggiano l’ecosistema economico del calcio. I siti pirata, spesso finanziati da pubblicità invasive o abbonamenti clandestini, rappresentano una minaccia crescente per l’industria dello sport.

Leggi anche:

Cloudflare, che fornisce servizi di sicurezza e hosting a milioni di siti web, si trova ora in una posizione delicata. Pur non ospitando direttamente i contenuti pirata, l’azienda gestisce i DNS e offre protezione contro gli attacchi informatici per molti di questi domini. Il mandato la obbliga a collaborare, ma solleva anche interrogativi sulla privacy degli utenti e sul ruolo delle grandi aziende tech nella lotta alla pirateria.

Cosa succederà ora?

Con i dati in mano, la Premier League potrebbe avviare azioni legali dirette contro gli operatori dei siti, cercando di chiuderli definitivamente o di ottenere risarcimenti. Tuttavia, la natura sfuggente della pirateria online rende la vittoria tutt’altro che scontata: molti di questi siti rinascono sotto nuovi domini poco dopo essere stati oscurati.

Intanto, i tifosi che si affidano a queste piattaforme per guardare le partite potrebbero presto trovarsi a corto di opzioni. La Premier League sembra determinata a inviare un messaggio forte: lo streaming illegale ha i giorni contati. Resta da vedere se questa strategia riuscirà a cambiare le abitudini di milioni di spettatori o se la partita contro la pirateria resterà un eterno pareggio.

Fonte

Ti potrebbe interessare:
Segui guruhitech su:

Esprimi il tuo parere!

Che ne pensi di questa notizia? Lascia un commento nell’apposita sezione che trovi più in basso e se ti va, iscriviti alla newsletter.

Per qualsiasi domanda, informazione o assistenza nel mondo della tecnologia, puoi inviare una email all’indirizzo guruhitech@yahoo.com.


Scopri di più da GuruHiTech

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest


0 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments