L’IA cinese Magi-1 censura duramente le ricerche politiche

La startup cinese Sand AI ha svelato Magi-1, un modello di intelligenza artificiale per la generazione di video che ha subito conquistato l’attenzione di esperti di spicco, tra cui Kai-Fu Lee, fondatore di Microsoft Research Asia. Tuttavia, un’analisi approfondita condotta da TechCrunch ha rivelato una ferrea censura nella versione del modello disponibile sulla piattaforma di Sand AI, bloccando categoricamente qualsiasi richiesta che possa generare contenuti sgraditi alle autorità di Pechino.
Magi-1, presentato come una svolta nella generazione di video grazie alla sua capacità di prevedere sequenze di fotogrammi, promette video di alta qualità e modelli fisici più accurati rispetto alle alternative open source. Le sue specifiche tecniche avanzate (24 miliardi di parametri) e gli elevati requisiti hardware (4-8 GPU Nvidia H100) lo rendono inaccessibile alla maggior parte degli utenti consumer, relegando la piattaforma Sand AI come l’unico modo pratico per testarne le potenzialità.
L’esperienza di generazione video sulla piattaforma inizia con il caricamento di un’immagine di riferimento. Ma è qui che TechCrunch ha scoperto i rigidi paletti della censura. L’intelligenza artificiale di Sand AI impedisce categoricamente il caricamento di immagini del presidente cinese Xi Jinping, di Piazza Tienanmen, della simbolica foto dell’uomo davanti al carro armato, della bandiera di Taiwan e di qualsiasi simbolo associato al movimento pro-democrazia di Hong Kong. Il sistema di filtraggio sembra operare a livello dell’immagine stessa, rendendo vani i tentativi di aggirare il blocco semplicemente rinominando i file.

Leggi anche:
Sand AI non è un caso isolato nel panorama tech cinese. Anche Hailuo, la piattaforma AI di MiniMax con sede a Shanghai, adotta misure simili bloccando le immagini di Xi Jinping. Tuttavia, il confronto con Hailuo evidenzia un approccio ancora più restrittivo da parte di Sand AI, che a differenza della concorrente, censura anche le immagini di Piazza Tienanmen.
Un’ulteriore e controversa osservazione di TechCrunch riguarda i filtri applicati ai contenuti generati: mentre la censura politica appare inflessibile, le immagini di modelle cinesi sembrano essere soggette a filtri meno severi per contenuti potenzialmente espliciti rispetto alle loro controparti occidentali, sollevando interrogativi sulle priorità della piattaforma in termini di moderazione dei contenuti.
In definitiva, Magi-1 si presenta come un’innovativa tecnologia di generazione video, ma la sua accessibilità e la sua piena libertà espressiva rimangono fortemente condizionate dalle rigide politiche di censura imposte in Cina.
Ti potrebbe interessare:
Segui guruhitech su:
- Google News: bit.ly/gurugooglenews
- Telegram: t.me/guruhitech
- X (Twitter): x.com/guruhitech1
- Bluesky: bsky.app/profile/guruhitech.bsky.social
- GETTR: gettr.com/user/guruhitech
- Rumble: rumble.com/user/guruhitech
- VKontakte: vk.com/guruhitech
- MeWe: mewe.com/i/guruhitech
- Skype: live:.cid.d4cf3836b772da8a
- WhatsApp: bit.ly/whatsappguruhitech
Esprimi il tuo parere!
Che ne pensi di questa notizia? Lascia un commento nell’apposita sezione che trovi più in basso e se ti va, iscriviti alla newsletter.
Per qualsiasi domanda, informazione o assistenza nel mondo della tecnologia, puoi inviare una email all’indirizzo guruhitech@yahoo.com.
Scopri di più da GuruHiTech
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.