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L’Italia sanziona OpenAI: multa da €15 milioni per la mancata trasparenza di ChatGPT

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Il Garante per la protezione dei dati personali (GPDP) ha inflitto a OpenAI una sanzione di 15 milioni di euro e ha imposto una campagna informativa della durata di sei mesi, a seguito di un’indagine su ChatGPT. Questa decisione arriva dopo che OpenAI è stata ritenuta responsabile di diverse violazioni della normativa sulla privacy.

Le violazioni accertate

L’indagine, avviata nel marzo 2023, ha rivelato gravi problematiche relative al trattamento dei dati personali. In particolare, il Garante ha accertato che OpenAI non ha notificato la violazione dei dati avvenuta nel marzo 2023, quando un bug ha consentito ad alcuni utenti di visualizzare la cronologia delle chat altrui. Inoltre, i dati degli utenti sono stati utilizzati per addestrare ChatGPT senza una base giuridica adeguata e senza rispettare i requisiti di trasparenza previsti dal GDPR.

Un ulteriore punto critico è stato l’assenza di meccanismi di verifica dell’età, che esponeva i minori di 13 anni a contenuti potenzialmente inappropriati.

Obblighi imposti a OpenAI

Per far fronte a queste violazioni, il Garante ha ordinato a OpenAI di realizzare una campagna di comunicazione attraverso radio, televisione, giornali e internet. L’obiettivo è aumentare la consapevolezza degli utenti riguardo al funzionamento di ChatGPT, in particolare per quanto riguarda la raccolta dei dati e i diritti degli utenti, come la possibilità di opposizione, rettifica e cancellazione. Questa iniziativa dovrà essere concordata con l’Autorità garante e sarà a carico di OpenAI.

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Dettagli della sanzione

La multa di 15 milioni di euro rappresenta circa l’1,58% del fatturato mondiale di OpenAI per l’esercizio 2023 ed è stata calcolata tenendo conto dell’atteggiamento collaborativo mostrato dall’azienda durante l’indagine. OpenAI ha la possibilità di presentare ricorso entro 30 giorni, ma può anche risolvere la controversia pagando metà della sanzione, ovvero 7,5 milioni di euro.

La risposta di OpenAI

In una nota, OpenAI ha dichiarato che la decisione del Garante è sproporzionata e ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso. L’azienda ha sottolineato di aver collaborato con l’Autorità per riaprire ChatGPT in Italia dopo il blocco del 2023 e ha evidenziato il proprio impegno nella protezione dei dati. OpenAI ha anche lanciato un “Privacy Center” per permettere agli utenti di gestire le proprie preferenze sulla privacy e ha adottato misure per ridurre l’uso di dati personali nell’addestramento del sistema.

Con questa sentenza, il Garante della privacy ribadisce l’importanza della protezione dei dati personali, evidenziando la necessità di maggiore responsabilità da parte delle aziende tecnologiche.

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