Migliaia di videocamere domestiche esposte online: la tua privacy è davvero al sicuro?

Le videocamere di sorveglianza, pensate per proteggere le nostre case e i nostri spazi di lavoro, si stanno trasformando in uno dei principali nemici della privacy. Una nuova e inquietante indagine condotta dagli esperti di sicurezza di BitSight ha rivelato che oltre 40.000 telecamere sono liberamente accessibili su Internet, senza bisogno di password, autenticazioni o competenze tecniche. In poche parole, chiunque può spiare salotti, uffici, ospedali e persino bancomat… con un solo clic.
Una minaccia invisibile… ma reale
BitSight ha scovato videocamere vulnerabili ovunque: dagli Stati Uniti al Giappone, passando per Austria, Germania, Corea del Sud, Italia e Russia. Il dato più allarmante? Non parliamo solo di videocamere piazzate in cortili o ingressi. Alcune sono installate in ambienti altamente sensibili come reparti ospedalieri, uffici bancari, fabbriche e persino data center. In alcuni casi, i ricercatori hanno potuto osservare pazienti all’interno delle loro stanze d’ospedale. Una violazione gravissima della privacy, resa possibile da una combinazione letale di disattenzione e tecnologia non protetta.
Il dark web alimenta il voyeurismo digitale
Come se non bastasse, link diretti alle telecamere compromesse sono già finiti sul dark web. Questo significa che esiste un mercato sotterraneo popolato da curiosi, voyeur e potenziali criminali informatici pronti a sfruttare queste falle per i loro scopi. Alcuni potrebbero semplicemente “divertirsi” spiando sconosciuti, ma altri potrebbero usare le immagini per ricatti, furti d’identità o truffe più complesse.
Perché accade tutto questo?
La risposta è inquietantemente semplice: troppa ingenuità e poca informazione. Molti utenti installano le telecamere e lasciano tutto com’è: username “admin”, password “123456”, e funzionalità di accesso remoto attive per impostazione predefinita. Così, il dispositivo che doveva garantire sicurezza si trasforma in una porta spalancata per gli sconosciuti.

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Inoltre, molti modelli economici non ricevono aggiornamenti software, lasciando falle aperte che possono essere sfruttate facilmente. La mancanza di manutenzione e attenzione da parte degli utenti fa il resto.
Come proteggersi (davvero)
Se hai installato una videocamera di sorveglianza a casa o in ufficio, è il momento di fare un check. Ecco cosa consigliano gli esperti:
- Cambia subito le credenziali di default. Usa password complesse, lunghe e uniche per ogni dispositivo.
- Aggiorna il firmware: anche i dispositivi hanno bisogno di aggiornamenti per correggere vulnerabilità.
- Disattiva l’accesso remoto, a meno che non sia strettamente necessario. Se vuoi visualizzare le immagini da remoto, usa una VPN.
- Acquista solo da marchi affidabili, che garantiscano aggiornamenti e supporto tecnico.
- Controlla regolarmente le impostazioni di sicurezza, almeno una volta ogni due mesi.
Il messaggio è chiaro: la tua sicurezza non finisce con l’installazione
In un mondo sempre più connesso, la protezione della privacy parte da piccoli gesti quotidiani. Lasciare una telecamera vulnerabile equivale a lasciare la porta di casa aperta con un cartello: “entrate pure, nessuno controlla”. Sta a noi – utenti e consumatori – pretendere dispositivi sicuri e imparare a usarli nel modo giusto.
Perché la tecnologia può difenderci, ma solo se impariamo a difenderla prima noi.
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