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Neuralink vuole ridare la vista ai ciechi: Musk annuncia i primi impianti

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Elon Musk torna a far parlare di sé con un annuncio destinato a cambiare per sempre il rapporto tra essere umano e tecnologia. La sua azienda Neuralink, specializzata in neurotecnologie, si prepara a impiantare chip nel cervello di persone totalmente cieche con l’obiettivo di ripristinare la vista.

Il magnate di Tesla e SpaceX ha dichiarato che entro sei-dodici mesi inizieranno i primi test clinici su esseri umani. Fino ad oggi, la tecnologia è stata testata solo su animali, ma i risultati sembrano incoraggianti. Una delle scimmie coinvolte negli esperimenti convive con l’impianto da oltre tre anni, e riesce a vedere.

Il cuore dell’innovazione sta nella possibilità di inviare segnali visivi direttamente alla corteccia visiva, bypassando occhi e nervi ottici danneggiati. Non si tratta quindi di “riparare” l’occhio, ma di sostituirlo con un canale neurale alternativo.

L’impianto cerebrale progettato da Neuralink è pensato per chi ha perso completamente la vista, e potenzialmente anche per chi non ha mai visto. In futuro, questa tecnologia potrebbe evolvere fino a fornire immagini in alta definizione, permettendo di “vedere” anche lunghezze d’onda invisibili all’occhio umano, come infrarossi, ultravioletti o persino segnali radar.

Musk descrive questo scenario come una vera e propria superpotenza sensoriale, un salto evolutivo capace di ridefinire i confini dell’esperienza umana.

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Un progetto ambizioso ma con molte incognite

Il percorso, però, è ancora lungo. Le immagini generate inizialmente dai chip avranno una risoluzione limitata. Inoltre, rimangono aperti interrogativi tecnici, etici e medici: la sicurezza degli impianti a lungo termine, l’invasività dell’intervento e i possibili effetti collaterali sono ancora oggetto di studio.

Eppure Musk non ha dubbi: il futuro dell’umanità passa per l’integrazione con la tecnologia. E la sua visione va ben oltre la cura della cecità.

Visione aumentata, intelligenza potenziata: la nuova frontiera del cervello umano

Neuralink non si limita a restituire funzioni perdute. L’obiettivo finale è aumentare le capacità cognitive e sensoriali dell’uomo. Secondo Musk, i chip potranno potenziare l’intelligenza, aumentare la velocità di elaborazione delle informazioni e migliorare l’interazione con l’intelligenza artificiale.

“Non si tratterà solo di correggere difetti, ma di migliorare radicalmente le capacità umane”, ha affermato Musk.

Un’umanità potenziata, in grado di vedere oltre lo spettro visibile, elaborare dati in tempo reale e comunicare con i computer con il solo pensiero: questo è il futuro immaginato dal fondatore di Neuralink.

L’inizio di una nuova era per medicina e tecnologia

Con l’annuncio del primo test clinico su pazienti non vedenti, Musk segna l’inizio di una rivoluzione medica e tecnologica. Se i risultati saranno positivi, si aprirà una strada completamente nuova per milioni di persone in tutto il mondo affette da cecità.

Ma le implicazioni vanno ben oltre. Neuralink potrebbe diventare la chiave per affrontare il futuro dominato dall’intelligenza artificiale, mantenendo l’essere umano al centro dell’evoluzione tecnologica.

“Con un collegamento neurale, potremo comprendere e interagire meglio con la IA”, ha concluso Musk.

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