“Paga o acconsenti” di Meta illegale per l’UE: Apple finisce sotto la lente

L’Unione Europea ha intensificato i controlli sulle grandi piattaforme digitali, con Meta nel mirino per il suo modello “paga o acconsenti” e Apple sotto stretta osservazione per le pratiche di sideloading, nonostante abbia evitato una multa in un’indagine separata. Le decisioni, anticipate da Reuters, riflettono l’impegno di Bruxelles nell’applicare il Digital Markets Act (DMA) per garantire concorrenza e trasparenza nel mercato digitale.
Meta: il modello “paga o acconsenti” sotto accusa
La Commissione Europea ha stabilito che il modello “paga o acconsenti”, introdotto da Meta nel novembre 2023, ha violato il DMA fino a novembre 2024, quando l’azienda ha modificato il sistema riducendo l’uso di dati personali per la pubblicità mirata. Questo modello consente agli utenti di Facebook e Instagram di scegliere tra un servizio gratuito con tracciamento pubblicitario o un abbonamento a pagamento senza annunci.
Nonostante le modifiche, Meta sta collaborando con l’UE per verificare la conformità della nuova versione al DMA. Le aziende hanno due mesi per adeguarsi, pena sanzioni giornaliere. Inoltre, la Commissione ha revocato la designazione di “gatekeeper” per il Marketplace di Meta, poiché il numero di utenti è sceso sotto la soglia prevista dal DMA.
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Apple: niente multa, ma nuove accuse
Apple ha evitato una sanzione in un’indagine sulle opzioni di scelta del browser su iPhone, dopo aver introdotto modifiche che facilitano il passaggio a browser o motori di ricerca alternativi. La Commissione ha chiuso il caso, giudicando le misure conformi al DMA. Tuttavia, Apple resta sotto inchiesta per presunte violazioni legate al sideloading, ovvero il download di app da store alternativi o dal web.
I regolatori criticano le condizioni imposte da Apple, in particolare la “Core Technology Fee”, una nuova tariffa che scoraggerebbe gli sviluppatori dall’utilizzare canali di distribuzione alternativi su iOS. Queste pratiche, secondo l’UE, limitano la concorrenza e violano il DMA.
L’UE: un approccio fermo ma equilibrato
“Le nostre azioni sono decise ma proporzionate, basate su regole chiare e prevedibili. Tutte le aziende operanti nell’UE devono rispettare le nostre leggi e i valori europei”, ha dichiarato Teresa Ribera, responsabile antitrust dell’UE. La Commissione sta anche valutando ulteriori indagini, con il parlamentare europeo Andreas Schwab che esorta a esaminare il business pubblicitario di Google e la piattaforma X di Elon Musk.
Schwab ha avvertito che un’applicazione lassista del DMA potrebbe minare la politica di concorrenza europea e ha criticato decisioni influenzate da logiche di politica commerciale, definendole “pericolose per l’intera costruzione dell’Unione Europea”.
Un segnale per il futuro
Le decisioni su Meta e Apple confermano l’impegno dell’UE a regolamentare le big tech, con il DMA come strumento chiave per promuovere un mercato digitale equo. Mentre Meta deve affrontare la sfida di bilanciare profitti pubblicitari e conformità normativa, Apple rimane sotto pressione per aprire il suo ecosistema. Con ulteriori indagini all’orizzonte, il messaggio di Bruxelles è chiaro: nessuno è al di sopra delle regole.
(1 dollaro = 0,8773 euro)
Segnalazione di Foo Yun Chee; editing di Barbara Lewis e Jan Harvey
Foo Yun Chee è una giornalista di Reuters con 21 anni di esperienza, nota per scoop su fusioni e indagini antitrust che hanno influenzato i mercati. Jan Harvey, vice capo ufficio per Francia e Benelux, guida la redazione Reuters di Bruxelles, con una carriera premiata per la copertura della crisi del debito sovrano e della politica UE.
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