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Perché Sonos si sta allontanando dall’hardware per inseguire lo streaming

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La società statunitense Sonos, famosa soprattutto per i sistemi audio e componenti hi-fi di alta qualità, sta vivendo negli ultimi anni un’importante evoluzione. A partire dal 2020, con il lancio di Sonos Radio, l’azienda ha infatti voluto introdursi nel mercato dello streaming musicale, entrando in diretta competizione con colossi come Amazon, Youtube Music e Spotify.

La scelta di passare dalla produzione di componenti hardware ad una piattaforma di streaming, per molti, non sembra una mossa tanto azzardata e imprevedibile. Per altri, invece, il mercato dello streaming e dei podcast è già piuttosto saturo, e forse sarebbe stato più conveniente consultare la lista delle slot online che pagano di più. Eppure, l’evoluzione di Sonos ha molto più senso di quanto non si possa credere.  

L’evoluzione del mercato 

Inutile dire che, negli ultimi 10 anni, il panorama dello streaming è mutato in maniera drastica, rivoluzionando profondamente le modalità di accesso ai contenuti musicali e ai podcast. Servizi come Spotify, Youtube Music e Amazon hanno rapidamente messo il software al centro dell’esperienza utente, tanto che in pochissimi ormai acquistano supporti fisici per ascoltare la propria musica.  

Sonos, che fin dal 2002 si occupa di produrre speaker e sistemi di diffusione wireless e bluetooth, sembra aver compreso immediatamente il cambiamento nel mercato, scegliendo di realizzare un ecosistema compatibile con tutti i propri dispositivi hardware già presenti in commercio. Nel 2020, così, nasce Sonos Radio HD, un nuovo servizio che offre canali tematici e contenuti musicali in qualità CD. 

La differenza è nella qualità 

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La domanda resta la stessa: aveva davvero senso lanciare l’ennesima piattaforma di contenuti streaming, considerando l’elevato numero di servizi già attivi sul mercato? Innanzitutto, vale la pena considerare il fatto che anche sul versante hardware, Sonos ha dovuto a lungo gestire la competizione con aziende come JBL, Bose e la stessa Amazon. 

Se si pensa, poi, che queste aziende hanno cominciato ad offrire prodotti sempre più a buon mercato, viene da sé che un cambio di passo era non solo necessario, ma inevitabile. In risposta alla pressione competitiva, dunque, Sonos ha scelto di puntare sul software, in modo da costruire una piattaforma maggiormente duratura e redditizia. 

L’azienda statunitense ha scelto, peraltro, di distinguersi dagli altri servizi per la qualità dei propri prodotti e per l’interoperabilità. I brani contenuti all’interno del catalogo di Sonos Radio, infatti, risultano essere di altissima qualità e, soprattutto, sono compatibili con tutte le altre piattaforme musicali

Un’app smart e intuitiva 

Ponendo il focus sull’esperienza utente, Sonos ha lanciato anche un’app dedicata per dispositivi mobile, in modo da consentire ai propri utenti di fruire della musica in streaming facilmente e senza sforzi. A ciò si aggiunge il fatto che la società ha iniziato a collaborare anche con colossi come Amazon e Google, facendo sì che anche i nuovi assistenti vocali come Alexa o Google Assistant possano controllare facilmente gli impianti Sonos. 

Una crescente base di utenti 

Ma, in fin dei conti, si può dire che la scelta di Sonos ha realmente portato a dei benefici in termini di guadagno? Stando ai dati relativi al 2024, riportati dalla stessa azienda sul proprio sito ufficiale, Sonos ha ricavato utili pari a 550 milioni di dollari. Il numero di utenti attualmente abbonati al servizio, inoltre, si aggira intorno a 15 milioni. Basterebbe questo per comprendere che la scelta della compagnia statunitense ha avuto un discreto successo tra gli utenti internazionali. 

Restare a galla in un mercato tanto competitivo, in effetti, richiede notevoli capacità di adattamento e decisioni intelligenti che permettono di distinguersi dai competitor. Sonos, dal canto suo, era perfettamente in grado di affrontare tale sfida, capitalizzando peraltro la propria nomea di azienda di qualità agli occhi dei consumatori. Non si può prevedere cosa riserverà il futuro dell’azienda ma, dando un’occhiata ai dati dell’ultimo quinquennio, c’è da dire che la missione è riuscita perfettamente. 

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