Portafogli digitali e AI: il nuovo volto dell’economia globale secondo Davos

Il World Economic Forum (WEF) di Davos di quest’anno non si limita a discutere di accordi commerciali tra Stati Uniti ed Europa, ma affronta anche temi cruciali come l’interoperabilità dell’identità digitale e il delicato equilibrio tra regolamentazione e competitività nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Questi argomenti stanno catalizzando l’attenzione di governi, aziende e organizzazioni internazionali, con l’obiettivo di definire un futuro digitale più inclusivo e innovativo.
Identità digitale: verso un sistema globale interoperabile
Uno dei temi chiave discussi a Davos è la necessità di creare un’infrastruttura pubblica digitale (DPI) interoperabile a livello globale. Durante l’OpenWallet Forum High-Level Panel, organizzato dall’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), dalla OpenWallet Foundation e dalla Confederazione Svizzera, è emersa la richiesta di potenziare gli sforzi di standardizzazione per i portafogli digitali.
Attualmente, le diverse normative e standard finanziari rendono complesse le operazioni transfrontaliere, limitando l’efficacia dei portafogli digitali. Per superare queste barriere, l’ITU e altre organizzazioni hanno proposto una serie di raccomandazioni, tra cui:
- Mappatura degli approcci nazionali: analizzare come i diversi paesi gestiscono l’identità digitale.
- Standard aperti e specifiche tecniche: definire linee guida comuni per garantire l’interoperabilità.
- Iniziative nazionali e internazionali: promuovere progetti che favoriscano la collaborazione tra settore pubblico e privato.
Beat Jans, Consigliere federale svizzero, ha sottolineato l’importanza di una visione condivisa: “Un futuro digitale migliore non inizia con la tecnologia, ma con la volontà condivisa di costruirlo insieme. I cartografi di domani non abbozzano paesaggi; progettano l’architettura della fiducia”.

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Intelligenza artificiale: regolamentazione vs. competitività
Un altro tema caldo a Davos è il futuro della regolamentazione dell’intelligenza artificiale e il suo impatto sulla competitività europea. L’Unione Europea sta adottando un approccio “Europe first”, mirando a sostenere le aziende locali e a creare un ecosistema che consenta loro di competere a livello globale.
Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale della Commissione Europea, ha dichiarato che l’UE intende supportare le aziende unicorno (startup valutate oltre un miliardo di dollari) per farle crescere e scalare. L’obiettivo è creare un quadro normativo e finanziario che permetta a queste imprese di prosperare senza essere soffocate da regole eccessivamente rigide.
Tuttavia, molti dirigenti aziendali hanno espresso preoccupazioni sul fatto che una regolamentazione troppo stringente potrebbe frenare l’innovazione. Thomas Saueressig, membro del consiglio esecutivo di SAP, ha affermato: “La domanda chiave è come sarà la regolamentazione dell’IA su scala globale? Il contesto per l’Europa è chiaro: per rimanere competitivi, è necessario un cambiamento”.
Secondo Reuters, alcuni esperti hanno avvertito che il ritardo dell’Europa nell’adozione di tecnologie avanzate, come l’IA, potrebbe comportare perdite di PIL per migliaia di miliardi di euro. Questo rende ancora più urgente trovare un equilibrio tra regole chiare e libertà di innovazione.
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