Windows perde 400 milioni di utenti e rimanda il lancio di Windows 12

Microsoft ha un doppio problema tra le mani: da un lato, ha appena confermato che Windows 12 non si farà (almeno per ora), e dall’altro si trova costretta a fare i conti con una perdita di utenti senza precedenti. Secondo alcune analisi, Windows avrebbe perso circa 400 milioni di dispositivi attivi negli ultimi tre anni e mezzo.
Da 1,4 miliardi a “oltre 1 miliardo”: che fine hanno fatto gli utenti Windows?
Nel 2022 Microsoft dichiarava con orgoglio che oltre 1,4 miliardi di dispositivi usavano Windows 10 o 11 ogni mese. Oggi, secondo le parole del vicepresidente Yusuf Mehdi, i numeri si sono ridotti a “oltre un miliardo”. Una perdita secca di circa 400 milioni di utenti.
E no, non si tratta di semplici supposizioni. Le dichiarazioni ufficiali dei dirigenti Microsoft influenzano il mercato e i titoli in Borsa, quindi è improbabile che abbiano volutamente ridotto le cifre. Semplicemente, milioni di utenti hanno abbandonato Windows, probabilmente spinti verso smartphone, tablet e ambienti più leggeri e intuitivi.
Post-pandemia e mondo mobile: Windows non è più al centro di tutto
Durante la pandemia il mercato dei PC ha vissuto una breve rinascita, ma con il ritorno alla normalità la situazione si è invertita: i PC vendono meno, i tablet e gli smartphone dominano, e Windows — che resta centrale in ambito aziendale — perde terreno nel mercato consumer.

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Niente Windows 12: Microsoft punta tutto su Windows 11 25H2
Chi si aspettava il debutto di Windows 12 rimarrà deluso: Microsoft ha confermato che il prossimo aggiornamento principale sarà Windows 11 25H2, previsto per settembre-ottobre 2025.
Ma attenzione: non sarà un aggiornamento “pesante”, come quelli del passato. Niente reinstallazioni complete: 25H2 verrà installato in pochi minuti, proprio come un classico aggiornamento mensile. Questo perché la base di sistema resterà la stessa di Windows 11 24H2, facilitando l’implementazione di patch e nuove funzionalità.
Funzioni bloccate e supporto esteso
Curioso il meccanismo adottato da Microsoft: alcune delle funzionalità di 25H2 verranno distribuite in anticipo attraverso aggiornamenti mensili, ma resteranno disattivate fino al rilascio ufficiale della nuova versione.
E c’è di più: con l’arrivo di 25H2, si azzera il timer del supporto. Questo significa:
- 36 mesi di supporto per gli utenti aziendali
- 24 mesi per gli utenti consumer
Insomma, anche se Windows 12 non arriverà a breve, aggiornare conviene, perché allunga la vita del PC e garantisce protezione per almeno due o tre anni.
Il futuro di Windows è incerto, ma chiaro
Con una base utenti in calo e un mondo sempre più mobile-first, Microsoft punta a consolidare, non a rivoluzionare. Windows 11 resterà il cuore dell’ecosistema per ora, ma la sfida per mantenere gli utenti fedeli è appena cominciata.
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