AI in classe: gli Emirati insegnano il futuro ai bambini

A partire dal prossimo anno accademico, gli Emirati Arabi Uniti rivoluzioneranno il loro sistema educativo con una decisione destinata a fare scuola: l’insegnamento dell’intelligenza artificiale sarà introdotto in tutte le scuole pubbliche, dalla materna fino alle superiori. L’annuncio è arrivato direttamente dallo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vicepresidente del Paese e sovrano di Dubai, che ha sottolineato come questa iniziativa sia parte integrante della strategia a lungo termine per preparare le nuove generazioni a un mondo sempre più guidato dalla tecnologia.

L’obiettivo non è soltanto quello di alfabetizzare gli studenti dal punto di vista tecnico, ma di formare una nuova generazione capace di comprendere, usare e – soprattutto – pensare criticamente l’intelligenza artificiale. I ragazzi non impareranno solo a conoscere gli algoritmi o a usare software avanzati, ma saranno educati anche all’etica di queste tecnologie, alla comprensione dei dati e ai potenziali rischi e benefici che l’AI può comportare nella società. Non si tratta quindi di un semplice corso aggiuntivo, ma di un vero e proprio cambio di paradigma nella formazione dei cittadini del futuro.

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Questa scelta si inserisce nel più ampio contesto della Strategia nazionale sull’intelligenza artificiale 2031, con cui gli Emirati puntano a diventare un punto di riferimento globale nell’economia digitale. Secondo il governo, l’AI sarà una competenza chiave in ogni settore, dalla sanità ai trasporti, dal business alla pubblica amministrazione, ed è quindi essenziale che i futuri lavoratori inizino a familiarizzare con queste tecnologie fin dai primi anni di vita.

Al momento, la riforma riguarderà soltanto le scuole pubbliche, mentre non è ancora chiaro se e quando verrà estesa anche agli istituti privati, che seguono regolamentazioni differenti. Tuttavia, il segnale è chiaro: gli Emirati Arabi Uniti non vogliono semplicemente stare al passo con i tempi, ma ambiscono a guidarli, costruendo fin da oggi una società pronta a convivere – e collaborare – con l’intelligenza artificiale.

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