Allarme sicurezza: gli hacker possono rubare dati tramite il cavo HDMI
Ricercatori dell’Università della Repubblica dell’Uruguay hanno scoperto un nuovo metodo inquietante utilizzato dagli hacker per monitorare il contenuto dello schermo di un computer. Sfruttando le radiazioni elettromagnetiche emesse dai cavi HDMI, gli aggressori possono ricostruire il testo e le informazioni visualizzate sullo schermo.
Il team guidato dal professor Federico Larroca ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale in grado di analizzare i segnali elettromagnetici captati da un’antenna posizionata all’esterno dell’edificio. Grazie a questo sistema, gli hacker possono intercettare e decodificare i dati trasmessi attraverso il cavo HDMI, che spesso contengono informazioni sensibili come dati bancari o comunicazioni crittografate.
I ricercatori hanno addestrato il loro modello di IA confrontando i segnali originali provenienti dal computer con quelli captati a distanza. Hanno scoperto che solo il 30% dei caratteri veniva riconosciuto in modo errato, il che rappresenta un netto miglioramento rispetto agli attacchi simili esistenti in passato, la cui precisione non superava il 70%.
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“Questo metodo si è dimostrato molto preciso nel ricostruire il contenuto dello schermo”, ha spiegato Larroca. “I governi sono ovviamente preoccupati per le implicazioni in termini di sicurezza nazionale. Per gli utenti comuni, invece, non dovrebbe essere motivo di eccessiva preoccupazione, a meno che non si stia trattando di informazioni particolarmente sensibili”.
Nonostante ciò, gli esperti sottolineano l’importanza di prestare attenzione alla propria sicurezza informatica, soprattutto per coloro che lavorano con dati riservati. L’utilizzo di cavi HDMI schermati e l’adozione di misure di sicurezza appropriate possono infatti ridurre significativamente i rischi di questo tipo di attacco.
Il lavoro svolto dai ricercatori dell’Università della Repubblica dell’Uruguay evidenzia come gli hacker siano sempre più ingegnosi nel trovare nuovi metodi per spiare le attività degli utenti. Questo caso sottolinea l’importanza di un costante aggiornamento e di una maggiore consapevolezza in materia di sicurezza informatica, al fine di proteggere efficacemente i dati sensibili.
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