Allarme truffe: clonato il call center, bonifici pirata verso la Lituania

Un meccanismo ingegnoso, con numeri e marchi che sembrano autentici ma che in realtà sono falsi. La parlantina incalzante del finto operatore telefonico è un’astuzia studiata per intimidire, colpendo anche persone che non appartengono alle categorie più vulnerabili. Dietro a questo schema si cela una rete di complici che si estende fino alla Lituania. Negli ultimi giorni, un uomo di Monza è rimasto vittima di questa truffa, perdendo oltre 4.000 euro in soli cinque minuti.
La dinamica dell’inganno
La truffa si sviluppa in modo apparentemente semplice ma ingannevolmente complesso. Intorno alle 19, A.C., un operaio di 48 anni, riceve un SMS sul suo telefono. Il messaggio, inviato alle 19:04, sembra provenire dalla sua storica banca, la filiale di Unicredit a Monza, con cui ha un rapporto di fiducia consolidato. La comunicazione arriva attraverso il canale ufficiale della chat, quello che usa abitualmente per ricevere aggiornamenti dalla banca. Tuttavia, qualcuno è riuscito a infiltrarsi e clonare il numero.
Convinto dell’attendibilità della fonte, A.C. contatta il numero indicato nel messaggio e riceve immediatamente una telefonata che sembra provenire dal Servizio Clienti di Unicredit. Dall’altra parte, un uomo si presenta come operatore della banca e racconta una storia plausibile: sono state rilevate anomalie sul conto, con tentativi di pagamento all’estero che sono stati bloccati. Per garantire la sicurezza del conto, il correntista viene invitato a effettuare due bonifici per verificare il corretto funzionamento del blocco. Sotto la pressione verbale del finto operatore, A.C. esegue le operazioni.

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I bonifici eseguiti
Il primo bonifico, istantaneo, è di 1.743,41 euro, mentre il secondo, ordinario, ammonta a 2.352,41 euro. Solo dopo aver completato entrambe le operazioni, A.C. realizza di aver commesso un grave errore e decide di interrompere la telefonata. Non risponde, però, ai successivi tentativi del truffatore, che evidentemente intendeva continuare a “ripulirlo”. I tentativi di annullare i bonifici si rivelano infruttuosi: l’istantaneo non è revocabile, mentre l’ordinario, effettuato alle 19:55, avrebbe dovuto essere annullato entro le 20. Il giorno seguente, i soldi erano già diretti verso la Lituania.
La frustrazione della vittima
“Al mattino siamo andati alla filiale della mia banca in centro a Monza,” racconta affranta la vittima. “Purtroppo, non è stato possibile fare nulla. I soldi erano già partiti per la Lituania. Ci siamo arrabbiati, ma inutilmente. Abbiamo poi presentato denuncia ai carabinieri. È un’ingiustizia: sono caduto in un tranello, ma mi sarei aspettato maggiore collaborazione da parte della mia banca. I miei tentativi di annullare le operazioni sono registrati, e avrebbero dovuto essere considerati. Vorrei essere rimborsato; non è stata colpa mia.”
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