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Apple blocca iTorrent in Europa: scontro con il Digital Markets Act

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Apple torna a far discutere. Nonostante le nuove regole europee del Digital Markets Act (DMA) impongano maggiore libertà agli utenti iOS, l’azienda di Cupertino ha deciso di revocare i diritti di distribuzione alternativa allo sviluppatore di iTorrent, uno dei client BitTorrent più popolari su iPhone e iPad tramite store di terze parti come AltStore PAL.

Una mossa che ha interrotto bruscamente la crescita di un’app che, nell’ultimo anno, aveva conquistato una solida base di utenti, simbolo del nuovo corso imposto a Apple dall’UE.

Il paradosso della libertà “controllata”

Grazie al DMA, in vigore dal 2023, gli utenti europei possono installare app anche al di fuori dell’App Store ufficiale. Una rivoluzione che ha aperto le porte a software storicamente “proibiti” da Apple, come i client torrent.

AltStore PAL, uno degli store alternativi più popolari, non aveva perso tempo: già al lancio aveva inserito iTorrent e qBitControl, celebrando la svolta come una vittoria della libertà digitale. Gli utenti li hanno installati senza problemi, con la garanzia che ogni app fosse verificata e sicura.

Tutto è andato liscio fino a poche settimane fa, quando improvvisamente iTorrent è sparito dai download.

Apple interviene nell’ombra

All’inizio non era chiaro cosa fosse accaduto. Poi lo sviluppatore Daniil Vinogradov (noto come XITRIX) ha confermato il sospetto: Apple ha revocato i suoi diritti di distribuzione alternativa, impedendogli di pubblicare l’app su AltStore e sugli altri store indipendenti.

Una scelta che riporta alla memoria la storica avversione di Apple verso i client torrent. In realtà, Cupertino non ha mai rilasciato comunicazioni ufficiali sul perché della revoca.

Quando Vinogradov ha chiesto chiarimenti, ha ricevuto soltanto risposte generiche. Anche dopo un follow-up, l’azienda si è limitata a dire che il “team di escalation” stava indagando. Nessuna spiegazione concreta.

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AltStore PAL chiede risposte

Il co-fondatore Shane Gill ha confermato di aver contattato Apple, ma senza ottenere chiarimenti. Nessuna linea guida, nessun avviso, nessun divieto esplicito sulle app torrent. Solo silenzio.

“Abbiamo chiesto cosa non andasse, ci hanno risposto che stanno indagando. Ma non ci hanno detto nulla di più”, ha spiegato Gill a TorrentFreak.

Per ora, dunque, AltStore non ha colpe: i suoi utenti si trovano intrappolati in una battaglia più grande tra Apple e il nuovo quadro normativo europeo.

Libertà o controllo?

Il caso iTorrent solleva interrogativi più ampi. Da un lato c’è la volontà dell’UE di rompere i monopoli digitali, dando agli utenti il diritto di scegliere come e dove installare le proprie app. Dall’altro, Apple continua a esercitare pressioni e a muoversi nell’ombra, revocando permessi senza trasparenza.

C’è chi sostiene che questa scelta contraddica lo spirito stesso del DMA, riducendo le libertà appena conquistate dagli utenti europei.

Fino a quando Cupertino non chiarirà le sue ragioni, resta un fatto: la “libertà” promessa dal Digital Markets Act è ancora fragile, e Apple sembra intenzionata a difendere a ogni costo il suo ecosistema chiuso, anche a costo di entrare in conflitto con Bruxelles.

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