Boom Telegram: guadagni record nonostante l’arresto di Durov

Telegram chiude il 2024 con numeri da capogiro. Secondo documenti finanziari interni ottenuti dal Financial Times, l’app di messaggistica fondata da Pavel Durov ha registrato 540 milioni di dollari di profitto, trainata dalla crescita degli abbonamenti premium, partnership strategiche e, a sorpresa, anche dall’espansione nel settore delle criptovalute.

Il fatturato complessivo di Telegram per l’anno è stato di 1,4 miliardi di dollari, con quasi la metà proveniente da collaborazioni con aziende e attività legate all’ecosistema. La pubblicità ha generato oltre 250 milioni, mentre gli abbonamenti premium hanno garantito altri 292 milioni. Il 2025, secondo le stime interne, potrebbe essere ancora più redditizio: 2 miliardi di ricavi attesi e utili per 720 milioni di dollari.

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Alcune fonti rivelano che una parte dei profitti è stata girata a investitori strategici, in vista di un’importante emissione obbligazionaria da 1,5 miliardi di dollari. Complessivamente, Telegram ha accumulato 2,4 miliardi di dollari di debito negli ultimi quattro anni, ma la strategia sembra chiara: rafforzare la posizione sul mercato in attesa del momento giusto per fare il grande salto.

John Hyman, Chief Investment Officer di Telegram, ha confermato il raggiungimento degli obiettivi finanziari e ha aperto alla possibilità di una futura IPO, a patto che le condizioni di mercato siano favorevoli.

Tuttavia, non è tutto oro. Le ambizioni di Telegram in Borsa potrebbero scontrarsi con problemi legali che coinvolgono direttamente il suo fondatore. Il 24 agosto 2024, Pavel Durov è stato arrestato a Parigi all’aeroporto Le Bourget e, pochi giorni dopo, formalmente incriminato per sei capi d’accusa.

L’arresto ha sollevato interrogativi sul futuro della governance dell’azienda e potrebbe diventare un ostacolo cruciale per eventuali trattative con le autorità di regolamentazione, nel caso Telegram decidesse di quotarsi.

Telegram vola nei conti, ma resta con un piede sull’acceleratore e l’altro sul freno: tra numeri record e incertezze giudiziarie, il 2025 sarà l’anno della svolta o dello stallo?

Fonte

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