Calcio in streaming: l’Agcom bloccherà i siti pirata
Il governo aiuta la Lega Calcio a smantellare le piattaforme che trasmettono le partite illegalmente
La pirateria è una delle piaghe che affligge i detentori dei diritti d’autore e il calcio è solo una delle tante vittime. I blitz delle forze dell’ordine non bastano più e allora ci pensa il governo ad aiutare DAZN & C.
Secondo quanto riportato da alcune testate giornalistiche, il governo ha deciso di intervenire in difesa dei detentori dei diritti televisivi per impedire la trasmissione di eventi sportivi (in questo caso il calcio) in modo illegale.
Il Mattino riporta la seguente notizia:
“Stretta contro i servizi streaming che trasmettono eventi sportivi tutelati da copyright. Stop alle partite di calcio “pirata”: sarà l’Agcom, si legge nel testo, a spegnere i siti incriminati in tempi record, “non oltre trenta minuti”. Non è detto che gli emendamenti passino, ma intanto risultano tra gli ammissibili e i segnalati del centrodestra. Sul primo fronte – l’estensione a cinque anni delle licenze tv – si è già espresso a favore il ministro dello Sport Andrea Abodi”.
La Gazzetta dello Sport si esprime così:
“Entro fine gennaio verrà modificata la delibera 680 del 2013 e si arriverà alla procedura di blocco dinamico, da attuare entro un massimo 30 minuti, degli indirizzi telematici che diffondono trasmissioni illecite.”
Questa procedura rappresenta un cambio epocale, in quanto il blocco degli IP è ben diverso dal blocco dei DNS, facilmente raggirabile con i DNS pubblici. Si tratta dunque di un blocco istantaneo controllato dalla Lega: basterebbero un centinaio di persone per setacciare in incognito Telegram e i noti canali dove vengono vendute le IPTV per riuscire ad avere i server da trasmissione da far bloccare.
Cosa succederà realmente?
Da quanto si evince da queste dichiarazioni, In teoria, mentre si guarda una partita, sarà più probabile che il segnale delle IPTV venga bloccato, poiché dopo la segnalazione passano al massimo 30 minuti per dare esecuzione al blocco, mentre fino ad ora passavano 3 giorni. Se così fosse però, chi gestisce le linee IPTV, ha tutto il tempo di cambiare i DNS e rendere di fatto inutile il blocco.
Tuttavia, se è vero che cambiare i DNS non sia più sufficiente a raggirare questo blocco, si possono sempre utilizzare le VPN, che come sappiamo, sono disponibili sia come applicazioni che come estensioni per browser.
Cosa cambierà realmente dunque? Osservando i commenti di alcuni amministratori di gruppi streaming, si denota una tranquillità disarmante. “Dovete smettere di leggere notizie del genere su internet se alla fine non conoscete di cosa si parla (non è un’offesa). Vi fate solo s*** mentali per niente”, ha commentato l’admin di un noto sito di streaming.
“Solito allarmismo mediatico, più che notizia fanno clickbait”, commenta un utente.
Sarà davvero questa la mossa più azzeccata per combattere la pirateria nel mondo del calcio? Lo scopriremo nei prossimi mesi.
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Molto bene per quanto riguarda per bloccare i siti pirata, ma non blocca gli abbonamenti troppo cari, questa è prevaricazione.
Ottima osservazione