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Cancro e intelligenza artificiale: il selfie svela le probabilità di sopravvivenza

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Non serve più un’analisi del sangue o una batteria di esami: basta una semplice foto del viso per ottenere informazioni cruciali sulla salute di un paziente. Questo è ciò che promette FaceAge, un algoritmo sviluppato negli Stati Uniti, capace di stimare l’età biologica di una persona e prevedere l’efficacia dei trattamenti oncologici, il tutto partendo da una normale immagine facciale.

FaceAge sfrutta una rete neurale che analizza dettagli invisibili all’occhio umano: variazioni nel tono della pelle, simmetria dei tratti, micro-movimenti del volto. Se l’intelligenza artificiale rileva che una persona “sembra” più anziana rispetto alla sua età anagrafica, le probabilità di tollerare le terapie antitumorali diminuiscono sensibilmente. È quanto emerge dai test clinici condotti su oltre 6.000 pazienti oncologici.

Il sistema è stato addestrato con decine di migliaia di fotografie di soggetti over 60 e ha mostrato un’affidabilità sorprendente: chi appare più giovane della sua età reale tende ad affrontare meglio i trattamenti, mentre chi “invecchia” agli occhi dell’algoritmo risulta più vulnerabile.

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Questa tecnologia potrebbe diventare un alleato prezioso nella medicina personalizzata, aiutando i medici a decidere se somministrare una terapia aggressiva o scegliere approcci più delicati in base alla “resilienza biologica” stimata.

Tuttavia, non mancano i limiti: FaceAge funziona meglio su persone con pelle chiara e può essere influenzato da trucco, chirurgia estetica o illuminazione artificiale. Inoltre, alcuni esperti mettono in guardia da possibili usi impropri, ad esempio da parte di compagnie assicurative. Il timore è che uno strumento pensato per migliorare la salute venga trasformato in un criterio discriminatorio.

Gli sviluppatori ribadiscono che FaceAge va impiegato esclusivamente in ambito clinico e con il supporto di personale medico qualificato. Eppure, la prospettiva è affascinante: una foto del viso potrebbe presto diventare uno degli strumenti diagnostici più rapidi e potenti a disposizione della scienza.

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