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Cloudflare accusata di pirateria: titolari dei diritti chiedono $ 1,4 milioni

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Due autori di libri hanno chiesto a una corte federale degli Stati Uniti di far rispettare una sentenza di 1,4 milioni di dollari contro Cloudflare. La controversia ha radici in una decisione di una corte moldava, che ha stabilito che Cloudflare è responsabile per non aver bloccato l’accesso a un libro pirata distribuito tramite uno dei suoi clienti. Finora, l’azienda non ha ancora pagato i danni. Questo caso potrebbe avere conseguenze significative, ma è incerto se la corte statunitense convaliderà effettivamente l’ordinanza moldava.

La pressione sui provider di servizi internet

Negli ultimi anni, Cloudflare, un noto fornitore di infrastruttura Internet, è stato sotto pressione da parte dei detentori di copyright. L’azienda fornisce servizi a milioni di clienti, tra cui multinazionali e governi, ma anche a siti pirata di rilievo. Questa associazione ha suscitato preoccupazioni tra i titolari dei diritti, che sostengono che Cloudflare aiuti i pirati a nascondere la loro identità e posizione di hosting.

In alcuni paesi, i titolari dei diritti hanno intrapreso azioni legali per affrontare queste problematiche. Ciò ha portato a ordini di blocco in Giappone, Italia e Germania. Allo stesso tempo, Cloudflare è stata citata in giudizio per la sua connessione con siti pirata.

La causa moldava contro Cloudflare

In Moldavia, gli autori Eugeniu e Radu Turuta hanno fatto causa a Cloudflare e a diversi suoi clienti, tra cui i gestori anonimi di doku.pub, accusandoli di condividere copie pirata del loro libro “5000 Integrated Circuits Power Audio Amplifiers“. Quando gli autori hanno inviato una notifica di rimozione a Cloudflare, l’azienda ha risposto affermando di non ospitare contenuti per doku.pub e che agisce come fornitore di CDN “pass-through“. Ha invece promesso di informare i suoi clienti delle accuse.

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Questa è una risposta tipica per Cloudflare, che di solito inoltra le notifiche di rimozione DMCA e agisce solo quando ospita contenuti lesivi in modo permanente. Tuttavia, gli autori hanno sostenuto che Cloudflare avesse la capacità tecnica di bloccare l’accesso al contenuto illecito e che la sua inazione fosse stata complice nelle loro perdite finanziarie.

Nel 2022, una corte di Chisinau ha inizialmente respinto la richiesta degli autori, sostenendo che Cloudflare agisse solo come intermediario e non fosse direttamente coinvolta nell’hosting del contenuto piratato. Tuttavia, una corte superiore ha ribaltato questa decisione, affermando che le CDN devono combattere attivamente le violazioni del copyright. La sentenza ha stabilito che Cloudflare fosse responsabile e ha ordinato il pagamento di 1,27 milioni di euro (circa 1,4 milioni di dollari) di danni agli autori.

Azioni legali negli Stati Uniti

Con la sentenza moldava, gli autori hanno portato la questione a una corte federale californiana, sottolineando che Cloudflare non ha ancora pagato i danni. Chiedono quindi alla corte di riconoscere l’ordinanza moldava come valida, affinché possano riscuotere il compenso. Il caso è stato inizialmente presentato presso la Corte superiore della California, ma è stato successivamente trasferito a quella federale, dove è ancora in attesa di una risposta dettagliata da parte di Cloudflare.

L’esito di questo caso potrebbe avere importanti ripercussioni per i titolari di copyright e le CDN in tutto il mondo. Se la corte statunitense dovesse riconoscere e far rispettare la sentenza moldava, potrebbe incentivare altri autori a intraprendere azioni legali simili contro le CDN.

Le complessità del riconoscimento delle sentenze straniere

Far rispettare sentenze straniere negli Stati Uniti è un processo complesso e non garantito. La corte prenderà in considerazione vari fattori, tra cui la giurisdizione della corte moldava e se la sentenza rispetti l’ordine pubblico statunitense. Inoltre, Cloudflare probabilmente solleverà obiezioni riguardo all’entità dei danni, poiché negli Stati Uniti il massimo risarcimento per un singolo lavoro protetto da copyright è di 150.000 dollari, una cifra notevolmente inferiore a quella richiesta in Moldavia.

In conclusione, la battaglia legale tra Cloudflare e gli autori di libri potrebbe segnare un punto di svolta nelle responsabilità delle CDN e nella protezione dei diritti d’autore a livello globale.

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