Come salvare una tastiera inondata di drink: l’esperto spiega cosa fare (subito)

Basta un secondo di disattenzione: una lattina che cade, un bicchiere che si rovescia, una mano che urta la tazza. E la tastiera — che sia quella del PC fisso o quella del laptop — si ritrova sommersa da una bevanda. Panico totale. Ma a differenza di quanto molti pensano, non è l’acqua in sé il problema principale: sono zuccheri, acidi, residui e conduttività che trasformano il liquido in un nemico micidiale per i circuiti elettronici.
A confermarlo è Ruslan Permyakov, vicedirettore del Centro NTI “Technologies of Trusted Interaction” di TUSUR, che in un’intervista ha spiegato perché anche un singolo goccio può avviare un processo di corrosione invisibile ma letale.
Secondo l’esperto, quando una bevanda penetra tra i tasti e raggiunge le tracce elettroniche, accade una combinazione devastante: rivestimento appiccicoso, corto circuito, deterioramento progressivo dei contatti e, infine, la morte definitiva dei tasti. In pratica, una tastiera “bagnata” è come un timer di autodistruzione che può attivarsi immediatamente… o giorni dopo.
Perché lo zucchero è il vero killer della tastiera
Permyakov sottolinea che le bevande zuccherate sono le più pericolose. Non si limitano a bagnare la superficie: si infilano sotto i keycap, si depositano sulle piste di contatto e, una volta evaporata l’acqua, lasciano dietro di sé una pellicola appiccicosa che genera:
- tasti che rimangono incastrati,
- pressioni spontanee,
- malfunzionamenti intermittenti,
- corrosione progressiva,
- guasto totale della tastiera.
E se la tastiera è collegata via USB, la situazione peggiora: il liquido può causare un corto circuito che danneggia non solo la periferica ma anche la porta USB del computer. In casi estremi, con il PC acceso, può persino verificarsi un picco di potenza, con danni alla scheda madre.
Per le tastiere wireless il rischio si sposta sul vano batteria: ossidazione, contatti bruciati, perdite di corrente, impossibilità di accensione.

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Il vero incubo è il laptop: quando il liquido arriva alla scheda madre
Se una tastiera esterna può essere sostituita con poche decine di euro, per un laptop la storia cambia radicalmente. La tastiera è integrata, e sotto di essa non c’è aria: c’è l’intera scheda madre, con i suoi controller, chipset e circuiti di alimentazione.
Un singolo sorso di cola può insinuarsi tra le fessure dei tasti, scendere sotto la scocca e colpire il cuore del computer, provocando:
- corto circuiti istantanei,
- danni ai microcontrollori,
- corrosione invisibile che continua per giorni,
- guasto totale della motherboard.
E la parte più subdola?
I sintomi non compaiono subito.
A volte il laptop continua a funzionare per ore o giorni, finché la corrosione non avanza al punto da causare il collasso definitivo.
È per questo che Permyakov insiste: non accendere mai il dispositivo dopo che si è bagnato. Neppure per “vedere se funziona”.
Le uniche mosse davvero corrette quando cade un drink sulla tastiera
Le mosse che contano davvero non sono molte, ma devono essere fatte subito, senza esitazione:
- Scollegare immediatamente l’alimentazione.
Spegnere il PC, staccare la tastiera e togliere ogni cavo o caricatore. - Non tentare di accendere il dispositivo.
È il modo più veloce per bruciare tutto. - Contattare un centro assistenza.
Le riparazioni fai-da-te non solo sono inefficaci, ma spesso peggiorano il danno. - Non usare asciugacapelli o fonti di calore eccessivo.
Possono deformare la plastica o spingere il liquido più in profondità.
L’esperto ricorda inoltre che anche poche gocce possono avviare una corrosione irreversibile. Meglio quindi non sottovalutare la situazione.
Il professor Andrey Dorokhov, del Dipartimento di Chimica Inorganica del RTU MIREA, aggiunge un’ulteriore avvertenza: molti utenti rovinano i loro dispositivi non solo con liquidi versati, ma anche con una disinfezione errata, spruzzando aerosol direttamente sul telefono. Il liquido, infiltrandosi nelle porte e nelle fessure, danneggia rivestimenti, schermi e componenti interni.
In altre parole, sia lo “spill accidentale” sia la “pulizia eccessiva” possono uccidere un dispositivo costoso in pochi secondi.
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