Commenti falsi su Telegram: un quarto scritti da bot AI. E il fenomeno è in crescita

Telegram, la celebre app di messaggistica amata da milioni di utenti, è sotto i riflettori per un problema sempre più difficile da ignorare: l’invasione dei bot “intelligenti” nei commenti dei canali pubblici. A lanciare l’allarme è Forbes, che ha diffuso i dati di una recente indagine di settore. Il quadro emerso è sorprendente: fino al 25% dei commenti in alcuni canali Telegram sarebbero generati da intelligenze artificiali.
Il fenomeno non è isolato e colpisce soprattutto i canali tematici più seguiti, quelli dedicati a investimenti, finanza, tecnologia e sport. Secondo Sergey Zhitinets, CEO dell’agenzia Motive&production, nei canali finanziari il 25% dei commenti proviene da bot, mentre negli altri settori si arriva facilmente al 20%. Nei canali con oltre 100.000 iscritti, la media generale si attesta attorno al 12%.
Bot sempre più “umani” e pericolosi
Non si tratta più di semplici messaggi automatici. I nuovi bot, potenziati da reti neurali avanzate, capiscono il contesto e sono in grado di analizzare testi, immagini e perfino video, per poi generare commenti coerenti, credibili e perfettamente integrati nella conversazione.
Questo li rende quasi indistinguibili dagli utenti reali, complicando enormemente la moderazione e aumentando il rischio di disinformazione. Un singolo account AI può produrre migliaia di messaggi al giorno, alimentando discussioni fasulle e creando un ambiente sempre più inquinato.
E tutto questo ha un costo: mantenere un bot evoluto su Telegram può richiedere tra i 50 e i 100 dollari al mese, una spesa che evidentemente molti sono disposti a sostenere per influenzare il dibattito online.

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Obiettivi dannosi: dal phishing al malware
Dietro questi bot non ci sono solo esperimenti tecnologici: spesso sono strumenti usati per scopi malevoli, come la diffusione di link fraudolenti, furti di dati personali, o l’invio di file infetti con malware. Commenti apparentemente innocui possono contenere trappole digitali in grado di compromettere dispositivi e informazioni sensibili.
Secondo gli esperti, questo fenomeno è destinato a peggiorare. Entro il 2026, il 40% dei commenti sui social media potrebbe essere generato da AI. Una previsione inquietante, che solleva interrogativi su come riconoscere l’interazione umana in un web sempre più popolato da macchine.
L’ascesa dei bot intelligenti su Telegram non è più solo una curiosità tecnologica, ma una vera e propria minaccia alla credibilità dell’informazione e alla sicurezza online. In un’epoca in cui le app di messaggistica sono diventate piazze virtuali fondamentali per il dibattito pubblico, saper distinguere tra commenti autentici e manipolazione digitale sarà sempre più importante.
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