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Completamente paralizzato torna a parlare grazie ad un impianto cerebrale

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Secondo un rapporto di Science Today, un uomo affetto da sclerosi laterale amiotrofica – di cui soffriva ad esempio il noto Stephen Hawking – ha riacquistato la capacità di parlare. E tutto grazie a un nuovo impianto neurologico.

Due schiere di elettrodi quadrati sono state impiantate chirurgicamente nel cervello dell’uomo, presumibilmente nell’area di Broca, responsabile dell’organizzazione e delle capacità motorie del linguaggio. Dopo l’introduzione del dispositivo, gli scienziati hanno iniziato a testare i segnali cerebrali più accessibili per l’interpretazione. Quando i tentativi di segnalare il movimento si sono rivelati troppo asincroni, gli scienziati sono passati a un sistema di maggior successo in cui il paziente è stato in grado di riprodurre il tono desiderato.

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Il sistema è stato ulteriormente ampliato per consentire al paziente di dire “Sì” o “No” e quindi singole lettere. Sebbene fosse in grado di pronunciare frasi complete sillaba per sillaba, ci volle molto tempo: circa un minuto per carattere o più di 30 minuti per frase. Non era privo di difetti. Sfortunatamente, l’efficacia dell’impianto diminuisce nel tempo e le ragioni di ciò non sono ancora chiare. Gli scienziati suggeriscono che la materia sia nel tessuto cicatriziale che si è formato attorno all’impianto. Ma può anche essere associato alla progressione della malattia e al crescente danno al cervello del paziente.

Le implicazioni etiche di tali test sono ancora sotto il controllo degli organismi che sostengono i principi della Dichiarazione di Helsinki. E quindi, è improbabile che tali impianti diventino onnipresenti nella lotta contro la SLA nel prossimo futuro.

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