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DAZN dimezza la redazione: 14 giornalisti a casa, Fnsi e Alg sul piede di guerra!

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Il colosso dello streaming sportivo DAZN sta causando un’agitazione nel mondo dei giornalisti con la sua decisione di tagliare la metà dei suoi dipendenti giornalisti. La notizia è stata confermata da una nota congiunta della Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) e dell’Associazione lombarda giornalisti (Alg). Secondo i sindacati, questa mossa mette in dubbio la capacità di DAZN di mantenere gli standard di qualità del suo servizio.

La situazione è diventata sempre più tesa nelle ultime settimane, con voci e retroscena che circolavano sulla possibilità di tagli del personale nella piattaforma streaming sportiva. Ora, con l’annuncio ufficiale dei sindacati, è chiaro che Dazn sta cercando di ridurre i costi, compreso il personale giornalistico.

La redazione giornalistica di DAZN si è espressa contro questa decisione, affermando che non è compatibile con il nuovo piano editoriale dell’azienda. Inoltre, la redazione si chiede come sia possibile migliorare e rafforzare il racconto delle partite di calcio rinunciando a quasi la metà dei giornalisti in organico.

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La situazione diventa ancora più complicata se si considera che DAZN ha recentemente ottenuto i diritti per la trasmissione delle partite di Serie A fino al 2029. Questo accordo è costato circa un miliardo di euro a stagione, una somma considerevole che si aggiunge alle aspettative dei tifosi di pagare poco per il servizio. Questa combinazione rende difficile per DAZN mantenere un equilibrio finanziario.

Nonostante gli sforzi dei sindacati per ridurre il numero di esuberi e gestire la situazione in modo meno traumatico, resta il fatto che la decisione di DAZN ha scatenato una forte agitazione tra i giornalisti. Inoltre, mette in dubbio la capacità dell’azienda di offrire un servizio di alta qualità ai suoi utenti.

Questa è solo l’ultima di una serie di scelte discutibili da parte di DAZN, che sembra stia cercando di tagliare i costi a spese della qualità del suo prodotto. Il mondo dei media e dei giornalisti è in uno stato di agitazione, e sarà interessante vedere come questa situazione si svilupperà nei prossimi mesi.

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