DAZN vuole 3.000 euro a testa dagli utenti multati per il pezzotto

In Italia, il reato di pirateria non esiste. Al massimo ti becchi una multa amministrativa da poche centinaia di euro e via, amici come prima. O almeno, così si pensava. Perché adesso arriva la svolta: DAZN e Sky hanno deciso che la “paghetta” non basta. Hanno chiesto – e ottenuto – dall’autorità giudiziaria i nomi dei multati per IPTV illegale, alias “pezzotto“. Ora il piano è chiaro: ognuno dovrà pagare un risarcimento da oltre 3.000 euro, praticamente l’equivalente di dieci anni di abbonamento regolare.
Da multa a super-stangata
Negli scorsi mesi, oltre 2.000 italiani in 80 province erano stati pizzicati dalla Guardia di Finanza per aver usato servizi IPTV. Una multa da qualche centinaio di euro e la faccenda sembrava chiusa. Ma ecco che DAZN, in qualità di titolare dei diritti, ha pensato bene di bussare alla porta della Procura e dire: “Scusate, ci date i nomi? Che così passiamo all’incasso serio”.
Richiesta accolta. Ed ecco che i colossi ora hanno tutto quello che serve per partire con le azioni civili di risarcimento.
DAZN, il paladino dello sport (e del portafogli)
“Guardare illegalmente contenuti mette a rischio chi lo fa e colpisce lo sport alle radici. Non è furbo. Non è gratis. Non è senza conseguenze” – così ha tuonato Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia. Poi la stoccata finale: “Un’azione risarcitoria equivale a circa dieci anni di abbonamenti legali”. Traduzione: potevi pagare 30 euro al mese, adesso ce ne dai 3.000 in un colpo solo.
Un ringraziamento speciale, ovviamente, alle forze dell’ordine per aver trasformato in bancomat una lista di utenti multati.

Leggi anche:
Sky non poteva mancare
A rincarare la dose ci ha pensato Andrea Duilio, CEO di Sky Italia: “La lotta alla pirateria riguarda anche chi sceglie di utilizzarla. Non solo danneggia i titolari dei diritti, ma mette a rischio interi settori economici”.
Insomma, la colpa della crisi dello sport e della pay TV? Non è delle scelte discutibili di prezzo e gestione, ma degli utenti che guardano partite online.
La nuova frontiera della “legalità”
In pratica, si passa da una multa simbolica prevista dalla legge a un conto monstre che solo i tribunali potranno stabilire. Ma il messaggio è chiaro: se pensavi che bastasse pagare una sanzione e tornare a goderti la partita in pace, preparati a un bel pignoramento.
Perché, alla fine, la morale è questa: in Italia il reato di pirateria non esiste… ma se DAZN vuole, te lo inventa.
Ti potrebbe interessare:
Segui guruhitech su:
- Google News: bit.ly/gurugooglenews
- Telegram: t.me/guruhitech
- X (Twitter): x.com/guruhitech1
- Bluesky: bsky.app/profile/guruhitech.bsky.social
- GETTR: gettr.com/user/guruhitech
- Rumble: rumble.com/user/guruhitech
- VKontakte: vk.com/guruhitech
- MeWe: mewe.com/i/guruhitech
- Skype: live:.cid.d4cf3836b772da8a
- WhatsApp: bit.ly/whatsappguruhitech
Esprimi il tuo parere!
Che ne pensi di questa notizia? Lascia un commento nell’apposita sezione che trovi più in basso e se ti va, iscriviti alla newsletter.
Per qualsiasi domanda, informazione o assistenza nel mondo della tecnologia, puoi inviare una email all’indirizzo [email protected].
Scopri di più da GuruHiTech
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.