Durov lancia l’allarme: “È la fine dell’Internet libero in Europa”

Gli utenti europei di Telegram si sono svegliati con un messaggio inquietante: un banner con la scritta “Fine dell’Internet libero”.
Cliccandoci sopra, si apre un post del fondatore dell’app, Pavel Durov, che suona come un vero e proprio manifesto di resistenza digitale.
“Internet sta diventando uno strumento di controllo”
Nel suo messaggio, Durov denuncia un pericolo sempre più concreto: la progressiva trasformazione della rete in un sistema di sorveglianza globale, spinto da nuove leggi europee che limitano la libertà di informazione e la privacy online.
“La nostra generazione ha sempre meno tempo per salvare Internet libero, quello che i nostri padri hanno costruito per noi”, scrive il fondatore di Telegram, richiamando l’attenzione su un fenomeno che, secondo lui, sta distruggendo l’essenza stessa del web aperto.
Banner d’allerta in tutta Europa
Le notifiche sono comparse in Italia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Francia, e segnalano un’azione simbolica ma potente: un appello diretto agli utenti dell’Unione Europea per riflettere su ciò che sta accadendo dietro le quinte del progresso tecnologico.
Secondo Telegram, queste misure non sono semplici aggiornamenti di sicurezza, ma passi verso una rete sorvegliata, controllata e potenzialmente manipolata.

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“Misure distopiche” travestite da sicurezza
Durov fa riferimento ad alcune iniziative legislative che, pur dichiarando di voler proteggere i cittadini, rischiano di compromettere in modo irreversibile la libertà digitale:
- Carte d’identità digitali nel Regno Unito e in diversi Paesi europei.
- Verifica dell’età obbligatoria in Australia e presto anche nell’UE.
- Scansione di massa dei messaggi privati, promossa da Bruxelles con il pretesto di combattere abusi e contenuti illeciti.
“Queste leggi aprono la strada alla sorveglianza totale”, avverte Durov, “dove ogni parola scritta, ogni foto inviata e ogni conversazione privata potrebbero essere controllate da governi o aziende.”
La battaglia per l’ultimo spazio libero del web
Il messaggio del fondatore di Telegram arriva in un momento critico, in cui l’Unione Europea sta cercando di bilanciare sicurezza e libertà con normative sempre più invasive.
Ma per Durov, la direzione è chiara: stiamo entrando in un’era in cui Internet non sarà più uno spazio libero, ma una rete filtrata, monitorata e politicizzata.
E conclude con parole che suonano come un avvertimento e un invito:
“Se non agiamo ora, Internet diventerà presto un archivio controllato da pochi. La libertà digitale non muore tutta insieme, ma poco alla volta.”
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