Errori e abusi: il riconoscimento facciale non può essere affidato alla polizia
Pregiudizio razziale e mancanza di responsabilità sono citati come problemi principali
C’è una piccola ma crescente lobby composta da persone che sono state erroneamente arrestate a causa della tecnologia di riconoscimento facciale. Tra loro c’è Robert Williams, un americano ammanettato davanti alla sua famiglia nel 2020 dopo che la polizia lo aveva erroneamente identificato come sospetto in un caso di furto federale.
Williams sta ora chiedendo alle forze di polizia in Irlanda di abbandonare i loro piani di dispiegare questa tecnologia biometrica. Nelle sue dichiarazioni durante un evento a Dublino ospitato dall’Irish Council for Civil Liberties (ICCL), Williams sottolinea il rischio derivante dall’uso di strumenti che tendono a identificare in modo errato le persone di colore.
“Studi federali hanno dimostrato che i sistemi di riconoscimento facciale identificano erroneamente gli asiatici e i neri fino a 100 volte più spesso dei bianchi”, afferma Williams. “In America, stiamo cercando di rimediare ai danni già causati dal riconoscimento facciale. Qui in Irlanda, avete l’opportunità di non introdurlo affatto. Spero che il vostro governo ascolterà esperienze come la mia e ci penserà due volte prima di introdurre il riconoscimento facciale nella polizia.”
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Il problema del pregiudizio razziale non è l’unica questione sollevata. Un gruppo di 16 organizzazioni per i diritti civili e di difesa ha inviato una lettera all’Istituto Nazionale di Giustizia (NIJ) statunitense, chiedendo il divieto dell’uso di tecnologie di sorveglianza algoritmica da parte delle forze dell’ordine e maggiore trasparenza e responsabilità nell’uso di tecnologie di intelligenza artificiale.
La lettera afferma che “le tecnologie algoritmiche utilizzate dalle agenzie di law enforcement replicano e rafforzano i pregiudizi razziali e la discriminazione esistenti”, citando anche la mancanza di supervisione pubblica e di rendicontazione come problemi cruciali.
Il gruppo raccomanda il divieto dell’uso di strumenti biometrici come il riconoscimento facciale da parte della polizia, audit indipendenti pre e post implementazione, e la divulgazione dell’uso di tecnologie AI nei procedimenti giudiziari.
Mentre in Irlanda il governo sta ancora valutando se introdurre il riconoscimento facciale, in altri paesi come Svezia e Canada la polizia sta già espandendo l’uso di questa controversa tecnologia. La battaglia per regolamentare l’uso del riconoscimento facciale dalla polizia continua su entrambi i lati dell’Atlantico.
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