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Fai uso di oppioidi? Il tuo smartphone può saperlo

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Immagina di prendere il tuo telefono, aprire un’app, puntarla verso i tuoi occhi… e scoprire se hai assunto oppioidi. Non è più fantascienza: un recente studio pubblicato su Sensors dimostra che è possibile.

Il sistema si chiama MPSES e sfrutta la fotocamera dello smartphone per rilevare i cambiamenti nella pupilla, effetto tipico degli oppioidi come l’oxycodone. Bastano pochi secondi e un’illuminazione normale (50-500 lux) per effettuare la scansione.

I ricercatori hanno coinvolto 12 volontari, monitorando la pupilla dopo l’assunzione di una dose di 20 mg di oxycodone. I risultati sono sorprendenti: l’app ha identificato correttamente l’uso nell’82% dei casi, con il 91% di veri negativi e solo il 9% di falsi allarmi. Il modello sviluppato ha raggiunto un’accuratezza complessiva di 0,94, un livello molto alto per uno studio sperimentale.

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La vera rivoluzione? Non servono campioni biologici come saliva o urine: basta lo sguardo. E i test non si fermano al laboratorio, perché le misurazioni sono state effettuate anche a casa in totale autonomia, aprendo la strada a un utilizzo quotidiano.

Certo, la ricerca è ancora agli inizi: pochi soggetti e condizioni limitate. Ma se confermata su larga scala, questa tecnologia potrebbe trasformarsi in uno strumento non invasivo, semplice e immediato per monitorare l’uso di oppioidi, con ricadute enormi sulla sicurezza, sulla clinica e sul controllo delle dipendenze.

Gli occhi non mentono, e presto potrebbero diventare la chiave per un nuovo modo di combattere l’abuso di oppioidi.

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