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Giallo su Telegram: spariti numerosi bot, il perché è un mistero

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La mattina del 14 aprile, Telegram ha eseguito un blocco improvviso di numerosi bot popolari, come riportato dalla pubblicazione “Durov’s Code”. Tra i servizi colpiti spicca @getSendGiftsBot, apprezzato per la sua capacità di tracciare la cronologia dei regali da collezione, fornendo dettagli su proprietari, valori di mercato e transazioni.

Secondo il creatore di @getSendGiftsBot, il blocco potrebbe essere legato alla funzione di monitoraggio dei movimenti dei regali, che registrava informazioni come il valore iniziale, il prezzo di mercato e la disponibilità. Tuttavia, lo sviluppatore ha escluso che il problema riguardasse il tracciamento di regali NFT, ipotizzando che il blocco sia legato ai dati sui trasferimenti di regali standard tra utenti.

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Un rappresentante di Giftstat.com ha suggerito che Telegram abbia introdotto un algoritmo per bloccare automaticamente bot che raccolgono dati nelle chat, in linea con la lotta dell’app contro la violazione della privacy. Il blocco potrebbe essere collegato al paragrafo 1.4 delle regole di Telegram, che tutela i contenuti autodistruttivi. Giftstat.com ha criticato l’interpretazione ampia di questa norma, che potrebbe includere la cronologia dei regali, sottolineando l’importanza di questi dati per gli utenti. Tuttavia, ha riconosciuto che la vendita di informazioni sulla proprietà potrebbe violare i diritti degli utenti, suggerendo che Telegram avrebbe dovuto concedere tempo per correggere eventuali infrazioni invece di bloccare i servizi senza preavviso.

Non solo @getSendGiftsBot: il canale @adurovleaks ha riferito che anche “quasi tutti i mirror” del servizio Funstat, noto per analizzare attività degli utenti come messaggi e appartenenza a community, hanno smesso di funzionare. Il database di Funstat permetteva di rintracciare post anche in gruppi pubblici poco noti.

Sorprendente è stato il blocco di @music, un bot dedicato alla ricerca e al download di musica classica, non associato alla raccolta di dati. Le ragioni di questa decisione restano poco chiare, alimentando il dibattito sulle motivazioni dietro la stretta di Telegram.

L’azione ha sollevato interrogativi sulla gestione della privacy e sull’equilibrio tra protezione degli utenti e libertà dei servizi di terze parti, lasciando gli sviluppatori in attesa di chiarimenti.

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