Gli astronomi sospettano la presenza di un nono pianeta nel sistema solare
Un gruppo internazionale di ricercatori ha modellato la meccanica celeste instabile del sistema solare primordiale e ha ipotizzato la presenza di un oggetto grande come un pianeta che potrebbe essere nascosto nella nube di Oort*.
La nube di Oort è una regione sferica contenente blocchi di ghiaccio intrappolati. Il team ritiene che pezzi di detriti più grandi nella nube potrebbero essersi uniti per formare un oggetto grande come un pianeta circa 5 miliardi di anni fa. Potrebbe anche essere stata presente un’exoplanet in grado di sfuggire all’attrazione della nostra stella e successivamente perduta nella zona di buffer.
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C’è anche una terza possibilità: un oggetto spaziale simile a Nettuno proveniente da un altro sistema è stato catturato dalla gravità del nostro Sole e si è trovato nella nube di Oort. La probabilità che almeno una di queste teorie sia vera è del 0,5%.
Come indicato dalla NASA, non è ancora stata inviata alcuna missione per esplorare la nube di Oort, anche se c’è ancora la possibilità che Voyager 1 e Voyager 2 possano alla fine visitarla e verificare queste ipotesi.
*Cosa è la nube di Oort
La nube di Oort è una vasta regione sferica situata esternamente al sistema solare, a una distanza di circa 1 anno luce dal Sole. Questa regione è composta da miliardi di oggetti ghiacciati, tra cui comete, asteroidi e altri corpi celesti che si pensa siano rimasti dal periodo della formazione del sistema solare, circa 4,6 miliardi di anni fa.
La nube di Oort è una delle parti più remote del sistema solare e la sua esistenza è stata suggerita per la prima volta dallo scienziato olandese Jan Hendrik Oort nel 1950. Nonostante siano stati osservati alcuni oggetti provenienti dalla nube di Oort, come la cometa Hale-Bopp, la maggior parte dei suoi membri rimangono invisibili ai nostri telescopi e la loro esistenza viene dedotta dalle orbite delle comete che si avvicinano al Sole. La nube di Oort è un importante serbatoio di oggetti ghiacciati e la comprensione della sua composizione e della sua origine può fornire importanti informazioni sulla formazione e l’evoluzione del sistema solare.
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