Gli scienziati attivano odori nel cervello con gli ultrasuoni: nasce l’olfatto senza aromi

Per la prima volta nella storia, ricercatori sono riusciti a far percepire odori reali a persone che non stavano annusando assolutamente nulla. Nessuna sostanza, nessuna fragranza nell’aria, nessuno stimolo chimico. Eppure i partecipanti all’esperimento hanno dichiarato di aver “sentito” l’odore dell’aria fresca, dell’ozono, della spazzatura e persino della legna che brucia, come se quei profumi fossero davvero presenti intorno a loro. È una scoperta che apre scenari imprevisti, perché dimostra che è possibile attivare l’olfatto direttamente nel cervello, senza alcun input esterno.

Gli autori dello studio hanno ottenuto questo risultato dirigendo ultrasuoni focalizzati verso l’area cerebrale che controlla la percezione degli odori. La tecnica, definita stimolazione ecografica mirata, colpisce in modo estremamente preciso il bulbo olfattivo, una struttura situata appena dietro la parte superiore del naso. È lì che il cervello traduce in segnali tutti gli stimoli chimici provenienti dal mondo esterno. Ma in questo caso non c’era nessuno stimolo: il sistema nervoso ha reagito come se ci fosse, generando odori del tutto “virtuali”.

Leggi anche:
Come funziona l’esperimento e perché può cambiare la neuromodulazione
Per provocare queste sensazioni, i ricercatori hanno utilizzato onde ultrasoniche a 300 kHz, concentrate a una profondità di circa 39 millimetri all’interno della testa. Gli impulsi erano brevissimi, solo cinque cicli, ma ripetuti con una frequenza di 1200 Hz. In questo modo il bulbo olfattivo veniva stimolato con una precisione micrometrica. L’effetto finale era così convincente che i partecipanti descrivevano l’esperienza come assolutamente reale: un odore percepito come autentico, riconoscibile e sorprendentemente nitido.

Gli scienziati ritengono che questa tecnologia possa rappresentare una nuova forma di neuromodulazione non farmacologica. L’olfatto, infatti, è uno dei sistemi sensoriali più complessi dell’organismo umano, composto da circa 400 recettori diversi, tutti strettamente collegati a regioni del cervello responsabili delle emozioni e della memoria. Stimolarlo attraverso ultrasuoni significa poter comunicare direttamente con una parte profonda e primordiale della nostra percezione.
Questa capacità offre possibilità che fino a poco tempo fa appartenevano alla fantascienza. I ricercatori ipotizzano che in futuro sarà possibile aumentare il “bitrate” della stimolazione, creando odori più complessi o combinazioni odorose sequenziali. In un’epoca in cui si parla di realtà virtuale multisensoriale, questa potrebbe diventare la chiave per trasmettere informazioni attraverso l’olfatto, arrivando persino a codificare segnali semantici attraverso modelli odorosi. Un linguaggio di profumi, insomma, generato non dal mondo esterno, ma direttamente dal cervello.
Ti potrebbe interessare:
Segui guruhitech su:
- Google News: bit.ly/gurugooglenews
- Telegram: t.me/guruhitech
- X (Twitter): x.com/guruhitech1
- Bluesky: bsky.app/profile/guruhitech.bsky.social
- GETTR: gettr.com/user/guruhitech
- Rumble: rumble.com/user/guruhitech
- VKontakte: vk.com/guruhitech
- MeWe: mewe.com/i/guruhitech
- Skype: live:.cid.d4cf3836b772da8a
- WhatsApp: bit.ly/whatsappguruhitech
Esprimi il tuo parere!
Che ne pensi di questa notizia? Lascia un commento nell’apposita sezione che trovi più in basso e se ti va, iscriviti alla newsletter.
Per qualsiasi domanda, informazione o assistenza nel mondo della tecnologia, puoi inviare una email all’indirizzo [email protected].
Scopri di più da GuruHiTech
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
