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Gli scienziati rianimano la coclea fuori dal corpo: la rivoluzione dell’udito è iniziata

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Per la prima volta nella storia, un team della Rockefeller University è riuscito a mantenere in vita e funzionante una porzione di coclea al di fuori del corpo, aprendo una finestra senza precedenti sul modo in cui il nostro orecchio trasforma le vibrazioni in suono.
Una conquista che potrebbe cambiare il destino di milioni di persone affette da perdita dell’udito.

Una coclea viva in laboratorio

La coclea — un organo grande quanto un pisello ma incredibilmente complesso — è stata da sempre un mistero quasi impenetrabile.
Ora, grazie a una microcamera biologica sviluppata a Cambridge, gli scienziati sono riusciti a ricreare un ambiente artificiale che simula perfettamente quello naturale, con temperatura costante, tensione elettrica controllata e un flusso continuo di fluidi nutritivi (endolinfa e perilinfa).

All’interno di questa “capsula vivente”, un minuscolo frammento di coclea di 0,5 millimetri, prelevato da un gerbillo, ha continuato a funzionare come se fosse ancora parte di un organismo vivo.

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Vedere il suono in azione

Per la prima volta, gli studiosi hanno osservato in tempo reale come le cellule ciliate — minuscole strutture responsabili dell’amplificazione del suono — si muovono per aumentare l’energia delle vibrazioni sonore.
Durante l’esperimento, le cellule esterne si sono allungate e contratte in risposta agli stimoli elettrici, un fenomeno noto come elettromotilità, che consente all’orecchio di percepire anche i suoni più deboli.

Ma la vera svolta è stata l’osservazione diretta di un evento raramente documentato: la biforcazione di Hopf, un meccanismo biofisico che descrive come il sistema cocleare si auto-regoli per amplificare il suono con precisione quasi perfetta.

Un passo verso le terapie future

Questa scoperta apre le porte a un nuovo capitolo nella medicina dell’udito.
Fino a oggi, nessun farmaco è stato in grado di riparare i danni alla coclea, soprattutto nelle forme di ipoacusia neurosensoriale, dove le cellule ciliate vengono distrutte in modo irreversibile.
Ora, però, la possibilità di ricreare e studiare la coclea viva in laboratorio consente di testare in tempo reale nuovi farmaci e terapie rigenerative, basate su biotecnologie e nanotecnologia.

La nuova frontiera dell’audiologia

Come dichiarano i ricercatori della Rockefeller University, “osservare la coclea in azione è come guardare la mente del suono lavorare.”
Capire in dettaglio i suoi processi meccanici ed elettrici potrà portare a protesi uditive più efficienti, impianti cocleari intelligenti e, forse, a cure in grado di rigenerare l’udito naturale.

Dopo decenni di ricerca, la coclea — quel piccolo labirinto a spirale nascosto nell’orecchio interno — ha finalmente iniziato a parlare. E la scienza, questa volta, può davvero ascoltarla.

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