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Google e Amazon sfidano Nvidia: è l’inizio della guerra dei chip AI?

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Per anni Nvidia è stata l’impero incontrastato dell’hardware per l’intelligenza artificiale. Le sue GPU hanno alimentato data center, modelli generativi, robotica e persino i sogni più ambiziosi della Silicon Valley. Ma qualcosa sta cambiando. I due colossi che più dipendono da Nvidia —Google e Amazon— hanno deciso che è arrivato il momento di smettere di essere solo clienti e diventare veri concorrenti.

La domanda diventa inevitabile: Nvidia riuscirà davvero a mantenere il suo dominio mentre i giganti del cloud iniziano a camminarle addosso? Oppure stiamo assistendo alla più grande rivoluzione dell’industria dei chip dai tempi di Intel e AMD?

Big Tech in rivolta: perché Google e Amazon non vogliono più dipendere da Nvidia

Il settore AI corre più veloce di qualunque altro mercato tecnologico. I costi esplodono, i modelli diventano giganteschi e la capacità di calcolo è diventata la valuta più preziosa del pianeta. Ed è proprio qui che cambia tutto.

Google avrebbe avviato trattative per vendere le sue TPU personalizzate a Meta. Se questo dovesse accadere, Nvidia perderebbe non solo un cliente, ma un’intera fetta di mercato che aveva sempre controllato. Il mercato lo ha capito subito: azioni Nvidia giù del 2,5% in un solo giorno.

E poi c’è Amazon. Con il lancio di Trainium3, il colosso di Seattle promette un taglio del 50% ai costi di training AI rispetto alle alternative. E quando Amazon parla di costi, il mondo ascolta.

Gli hyperscaler non stanno solo comprando GPU. Stanno costruendo il proprio arsenale. Ed è un cambiamento epocale.

Perché gli ASIC di Google e Amazon fanno così paura

Gli ASIC —i chip specializzati per compiti specifici— stanno diventando la vera arma segreta dei big del cloud. A differenza delle GPU di Nvidia, progettate per adattarsi a tutto, un ASIC viene ottimizzato per fare una cosa sola… e farla meglio di chiunque altro.

“Google conosce perfettamente i propri carichi di lavoro e può ottimizzare le TPU in modo chirurgico”, spiega l’analista Alvin Nguyen.
In altre parole: non serve essere migliori in tutto. Basta essere migliori dove conta per Google.

Trainium3 segue lo stesso modello. È progettato su misura per il tipo di training che Amazon vende ai clienti AWS.

Tuttavia c’è un limite: se l’AI evolve —e lo fa continuamente— gli ASIC possono diventare obsoleti. Riprogettarli costa milioni e richiede mesi.
Ecco perché anche chi sviluppa chip proprietari continua a comprare Nvidia. È l’assicurazione contro l’imprevedibilità dell’intelligenza artificiale.

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Nvidia ha ancora un vantaggio enorme (ma non eterno)

Nonostante il fermento, nessuno ha ancora scalzato Nvidia. E il motivo è semplice: versatilità + software = dominio.

Le GPU Nvidia non servono solo per l’AI. Alimentano gaming, scienza, robotica, automobili autonome. E soprattutto girano su CUDA, l’ecosistema software più radicato dell’intero settore.

“Se il tuo modello cambia, non devi cambiare chip. Basta riprogrammarlo”, ricorda Stacy Rasgon di Bernstein.

In più, Nvidia ha invaso anche il networking con NVLink, creando un’infrastruttura end-to-end che Amazon stessa continua a utilizzare. Anche mentre promuove Trainium3.

Insomma: tutti vogliono competere con Nvidia, ma tutti dipendono ancora da Nvidia.

Crescita del mercato e geopolitica: il quadro è molto più grande di così

Questa guerra non riguarda solo le aziende. È parte di una battaglia globale per il controllo dell’intelligenza artificiale.
Gli Stati Uniti limitano l’export di GPU verso la Cina. Huawei risponde con chip Ascend, ancora lontani dal livello Nvidia ma in rapido miglioramento.
La posta in gioco è geopolitica prima ancora che tecnologica.

Intanto, sul fronte commerciale, gli hyperscaler rappresentano il 50% dei ricavi AI data center di Nvidia. Se iniziassero davvero a spostare carichi su chip interni, il colosso verde tremerebbe.

Eppure, per ora, non succede. Perché?
Perché la domanda globale di potenza AI è talmente fuori controllo che c’è spazio per tutti.
I chip Blackwell e Rubin di Nvidia sono già sold-out fino al 2026. E i ricavi previsti sfiorano i 500 miliardi di dollari.

Come dice l’analista Vijay Rakesh:
“Nvidia è ancora il re.”
Ma anche i re, nella storia, non sono mai stati eterni.

La guerra dei chip AI è appena iniziata. E nessuno può dire come finirà.

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