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Google presenta Disco, il browser sperimentale che trasforma le ricerche in mini-app intelligenti

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Google ha finalmente svelato Disco, un browser sperimentale che porta un’idea radicale nel mondo della navigazione web: non più semplici schede, ma applicazioni intelligenti generate dall’IA. Il progetto arriva direttamente dal team Chrome e si basa su Gemini 3, il modello neurale di nuova generazione che sta ridefinendo il ruolo dei browser.

Il cuore di questa novità è GenTabs, uno strumento che usa Gemini per analizzare schede aperte, cronologia delle chat e persino contesto delle attività dell’utente. Il risultato? Non più una semplice raccolta di pagine, ma mini-app web interattive create al volo in base a ciò che stai cercando di fare. Tutto controllato tramite comandi in linguaggio naturale direttamente nella chat Gemini.

Dal caos delle schede alle app su misura: la rivoluzione di GenTabs

Immagina di pianificare un viaggio e avere quindici schede aperte tra alberghi, mappe, consigli e blog. Con GenTabs questo caos scompare. Il sistema raccoglie informazioni da ogni scheda e costruisce una vera e propria applicazione personalizzata: una mappa con itinerari, punti di interesse, link alle fonti, percorsi generati automaticamente, elenco delle attività utili e perfino suggerimenti che non avevi ancora cercato.

Stessa cosa per un piano alimentare, un progetto di lavoro, una ricerca complessa o qualsiasi attività con molte variabili.
Disco non si limita a “mostrare siti”: interpreta, collega, ricostruisce e crea strumenti su misura per rendere ogni compito più semplice.

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Pur potendo aprire siti web come qualsiasi browser, Disco non vuole sostituire Chrome. La sua missione è un’altra: capire cosa succede quando gli utenti smettono di usare le schede come contenitori passivi e iniziano a vedere il browser come un ambiente capace di costruire strumenti dinamici, intelligenti, perfettamente adattati all’attività in corso.

A confermarlo è Parisa Tabriz, capo del team Chrome:

“Non credo che Disco sia un browser universale. Può aprire siti e interagirci, certo, ma il suo vero scopo è vedere cosa succede quando le persone passano dal semplice utilizzo delle schede alla creazione di un’applicazione personalizzata pensata per aiutarle proprio in quel momento.”

In altre parole, Disco non vuole sostituire il web: vuole trasformarlo.

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