Guerra alla pirateria: Hollywood attacca i servizi IPTV illegali

I membri dell’Alliance for Creativity and Entertainment (ACE) hanno avviato due separate cause per violazione del copyright contro presunti operatori di servizi IPTV pirata, tra cui “Outer Limits IPTV“, “Shrugs” e “Zing“. Le principali case cinematografiche, tra cui Amazon, Netflix e Disney, chiedono la cessazione delle attività illecite e un risarcimento danni che potrebbe ammontare a milioni di dollari.
Il panorama online è affollato di servizi IPTV a basso costo che offrono accesso a una vasta gamma di contenuti a prezzi stracciati. Sebbene queste offerte possano sembrare vantaggiose, spesso nascondono pratiche illegali, soprattutto per coloro che vogliono rimanere nel rispetto della legge.
La prima causa è stata presentata in un tribunale federale della Pennsylvania, con Brandon Weibley come presunto operatore di diversi servizi IPTV commerciali che offrivano streaming pirata. La denuncia sottolinea il lungo storico di Weibley nell’approfittare di contenuti piratati, risalente al 2017, quando registrò il dominio beastmodebuilds.com e iniziò a vendere abbonamenti a servizi di streaming illegali.
Negli anni successivi, il suo nome è stato associato a vari brand IPTV, tra cui Beast Mode Live e BTV, che offrivano accesso a centinaia di canali TV pirata, inclusi eventi sportivi dal vivo.

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Nonostante gli sforzi per mantenere la propria identità nascosta, gli investigatori sono riusciti a rintracciare Weibley grazie a un indirizzo email presente nelle fatture inviate ai clienti. Nel dicembre 2023, i rappresentanti delle case cinematografiche hanno contattato Weibley, chiedendo la cessazione delle sue attività illecite, ma senza successo. Il presunto operatore ha continuato a offrire oltre 9.000 canali pirata attraverso i servizi IPTV “Shrugs” e “Zing”.
In una seconda causa, presentata in un tribunale federale della California, ACE accusa Zachary DeBarr di essere il proprietario di Outer Limits IPTV. Questo servizio pirata offre accesso a oltre 4.000 canali live e una biblioteca di oltre 13.000 film e 3.000 serie TV.
La denuncia sostiene che DeBarr ha venduto dispositivi Fire TV modificati e abbonamenti a servizi di streaming pirata come Nitro TV. Inoltre, ha utilizzato il suo canale YouTube, iTrustStream, per promuovere il suo servizio IPTV a un pubblico di oltre 100.000 iscritti.
Le cause legali rappresentano un impegno significativo da parte di ACE per tutelare l’industria creativa dalla pirateria digitale. Karyn Temple, vicepresidente esecutivo della Motion Picture Association, ha dichiarato che questi servizi IPTV illegali non solo danneggiano i creatori e le piattaforme di streaming legittime, ma espongono anche i consumatori a rischi di sicurezza e frodi.
Le cause mirano a ottenere ingiunzioni che costringano i servizi IPTV a chiudere e a richiedere danni che potrebbero facilmente raggiungere milioni di dollari.
Con queste azioni legali, l’industria cinematografica spera di mettere fine a pratiche illecite che minacciano la sua sostenibilità e il futuro della creazione di contenuti.
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