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Guerra in Ucraina: aspettiamoci un blackout di Telegram

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L’invasione dell’Ucraina ha diviso il mondo in due fazioni: chi odia e chi ama Putin. L’ago della bilancia pende terribilmente verso l’odio nei confronti della Russia e Big Tech sta cercando in tutti i modi di distruggere uno dei suoi peggiori nemici. 

Le vicende che hanno coinvolto Russia e Ucraina, quali conseguenze avranno su Telegram?

Viviamo da sempre in un mondo dualista: amore e odio, guerra e pace, bianco o nero, bello o brutto… no mask – pro mask, no vax – pro vax. Il mondo tende da sempre ad ignorare le vie di mezzo e il main stream decide cosa è giusto e cosa è sbagliato. E così, dopo due anni di pandemia, ci ritroviamo a litigare per il nuovo tormentone: Si Russia o no Russia? Pro Putin o contro Putin?

I mass media hanno da tempo espresso il loro parere ed ora la narrativa vuole portarci a credere che Putin sia un feroce dittatore e Zelensky la vittima della folle ira del capo dei russi. Tutti si sono adoperati a portare il proprio messaggio di solidarietà al popolo ucraino e Big Tech ha manifestato la sua presenza boicottando selvaggiamente non solo Putin ma tutto il popolo russo in generale.

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Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, il mondo dell’alta finanza ha deciso di punire la nazione di Putin con ogni mezzo a sua disposizione. Facebook, Twitter, TikTok, Spotify, Apple, Google, YouTube, FIFA (EA Sports) e tantissime altre aziende hanno deciso di troncare i rapporti con la Russia. 

Il mondo ha deciso quindi di ripudiare la Russia a prescindere da tutto e tutti. Ed in questo mare di attacchi DDoS e sabotaggi vari, cosa dobbiamo aspettarci dalla celebre piattaforma russa Telegram?

Il meraviglioso e inimitabile servizio di messaggistica offerto da Telegram è sotto attacco da diversi anni ed è molto probabile che le vicende attuali in Ucraina, portino l’Europa a bloccare “finalmente” la tanto odiata piattaforma di Pavel Durov

Perché vogliono chiudere Telegram?

Pavel Durov, nonostante con la sua Russia non abbia proprio un rapporto idilliaco, è sempre stato un cane sciolto e non ha mai accettato le dure leggi di Big Tech. Durov si è sempre dichiarato indipendente e non si è mai piegato al volere dei regimi intenzionati ad imporre le rigide regole dittatoriali su ogni piattaforma sociale. 

Telegram è quindi diventato uno dei pochi, se non l’unico mezzo attuale di informazione indipendente e proprio per questo non è visto di buon occhio dai censori della rete. 

La guerra tra Russia e Ucraina è quindi il giusto pretesto per bloccare una volta per tutte Telegram? Non è così facile. 

Se segui il mio sito sarai sicuramente a conoscenza del fatto che gli hacker di Anonyous hanno dichiarato guerra informatica a Putin. D’altro canto, gli hacker di Killnet si sono schierati dalla parte dei russi e minacciano una vera e propria cyber war. Cosa rischia quindi Telegram?

I casi fondamentalmente sono due:

  • Il sito di Telegram potrebbe subire un attacco ai server e quindi risultare molto lento o peggio ancora inutilizzabile.
  • Potrebbero censurare Telegram e renderlo accessibile solo tramite un servizio VPN.

Nel primo caso putroppo non ci sarebbe nulla da fare. Qualora Telegram subisse un attacco informatico, sia il sito che le app risulterebbero fortemente rallentati o fuori servizio e quindi non potresti utlizzarlo. Non so se lo hai notato ma in questi giorni, la piattaforma non è poi tanto reattiva. Qualcosa sta già accadendo. 

Nel secondo caso, se il sito dovesse subire una censura, il problema potrebbe risolversi utilizzando una VPN. Nel caso in cui si dovesse verificare questa seconda ipotesi, leggi questo articolo e saprai come raggirare il blocco.

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