Quantcast
News

Hubble svela un mostro cosmico: il buco nero più vicino alla Terra

Condividi l'articolo

Un team di astronomi ha individuato il buco nero più massiccio mai scoperto vicino alla Terra, un gigante cosmico addormentato che risiede all’interno dell’ammasso globulare Omega Centauri.

Grazie all’osservatorio spaziale Hubble, gli scienziati hanno stimato la massa di questo oggetto mostruoso pari a circa 8.200 volte quella del Sole, classificandolo come un buco nero di massa intermedia, ben lontano dai buchi neri supermassicci, ma comunque un gigante nella sua categoria.

Denominato Gaia-BH1, questo buco nero si trova a circa 1.560 anni luce dal Sistema Solare, una distanza relativamente vicina in termini cosmici. Le sue caratteristiche suggeriscono che abbia cessato la sua crescita, supportando l’ipotesi che Omega Centauri sia il residuo di un’antica galassia cannibalizzata dalla nostra Via Lattea.

Leggi anche:

Si presume che Omega Centauri fosse in passato il nucleo di una galassia indipendente, il cui sviluppo si è interrotto dopo l’assorbimento da parte della Via Lattea. Se questo processo non fosse avvenuto, il buco nero al suo interno avrebbe potuto raggiungere dimensioni supermassicce, simili a quelle di Sagittarius A* (Sgr A*), il buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia, con una massa di circa 4,3 milioni di masse solari.

Per individuare Gaia-BH1, gli scienziati hanno analizzato 500 immagini d’archivio catturate da Hubble. Inoltre, hanno monitorato i movimenti di ben 1,4 milioni di stelle all’interno di Omega Centauri.

Inoltre, le loro ricerche supportano la teoria secondo cui i buchi neri supermassicci crescono inghiottendo materia da altri corpi celesti. Questo conferma anche l’esistenza delle onde gravitazionali generate dalla fusione di buchi neri di dimensioni minori. Tuttavia, proprio questo fenomeno rende estremamente difficile la loro individuazione.

Infine, la scoperta di Gaia-BH1 rappresenta un passo importante nella nostra comprensione dei buchi neri di massa intermedia e della loro evoluzione. Questo offre nuovi spunti di riflessione sulla formazione e la dinamica delle galassie.

Fonte

Ti potrebbe interessare:
Segui guruhitech su:

Esprimi il tuo parere!

Ti è piaciuta questa notizia? Lascia un commento nell’apposita sezione che trovi più in basso e se ti va, iscriviti alla newsletter.

Per qualsiasi domanda, informazione o assistenza nel mondo della tecnologia, puoi inviare una email all’indirizzo [email protected].

+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
0 0 votes
Article Rating

Rispondi

0 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
0
Would love your thoughts, please comment.x