I dazi di Trump fanno lievitare i prezzi di SSD e HDD

I dazi sulle importazioni dagli Stati Uniti avranno un effetto significativo sull’intero mercato dell’archiviazione dati, influenzando in particolare i produttori di hard disk e SSD. I dischi rigidi, tra i dispositivi di archiviazione più complessi, dipendono da catene di approvvigionamento globali. I principali produttori, come Seagate, Toshiba e Western Digital, si trovano ad affrontare sfide considerevoli.

I paesi coinvolti nelle catene di fornitura, come Cina, Malesia, Thailandia e Filippine, sono soggetti a dazi che variano dal 17% al 145%. La delocalizzazione della produzione, soprattutto dalla Cina, comporterà costi elevati.

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Al contrario, l’assemblaggio degli SSD è meno costoso e richiede minori investimenti infrastrutturali, consentendo a produttori come Kioxia, Micron, SanDisk, Samsung e SK Hynix di adattarsi più rapidamente alle nuove condizioni di mercato. Mentre la memoria 3D NAND prodotta in Cina è attualmente esente da dazi, gli SSD finiti sono già soggetti a tariffe, costringendo le aziende a spostare l’assemblaggio in paesi con dazi più favorevoli o negli Stati Uniti. Alcuni produttori, come Solidigm, potrebbero incontrare difficoltà a causa della loro forte dipendenza dalla produzione in Cina.

Per quanto riguarda i produttori di unità nastro, come IBM e Fujifilm, che hanno sede negli Stati Uniti, non sono soggetti a dazi. Tuttavia, le aziende che producono dischi Blu-ray e DVD in Asia dovranno affrontare costi maggiori, il che porterà inevitabilmente a un aumento dei prezzi per i consumatori.

Fonte

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