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I giganti del web contro l’intelligenza artificiale di Apple

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Apple ha offerto ai proprietari di siti web la possibilità di rinunciare alla raccolta dei dati per l’addestramento del sistema Apple Intelligence. La decisione arriva dopo che la società ha iniziato a utilizzare il web crawler AppleBot per raccogliere informazioni, che ha poi utilizzato per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale tra cui Siri e il motore di ricerca Spotlight.

Tra coloro che hanno approfittato di questa opportunità ci sono i grandi social network Facebook e Instagram, così come notizie e risorse mediatiche ben note come il New York Times e The Atlantic. Questo perché i moderni sistemi di intelligenza artificiale possono utilizzare materiale protetto da copyright senza modifiche, il che è controverso.

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Apple afferma di raccogliere informazioni in modo etico escludendo le informazioni di identificazione personale e utilizzando solo materiali concessi in licenza e dati disponibili al pubblico dallo scanner AppleBot. Per dare ai webmaster la possibilità di rinunciare alla raccolta di informazioni solo per la formazione sull’intelligenza artificiale, l’azienda ha utilizzato l’alias Applebot-Extended, che consente l’indicizzazione della ricerca standard disabilitando l’alias.

La rinuncia alla raccolta di informazioni viene effettuata apportando modifiche al file robots.txt sulle risorse web. In questo modo chiunque può vedere quali editori hanno bloccato l’accesso ad Apple Intelligence. Secondo la rivista Wired, più di un quarto dei principali siti di notizie americani (294 su 1.167) hanno rifiutato di accettare l’intelligenza artificiale di Apple.

È probabile che in futuro Apple cambierà la situazione offrendo denaro ai proprietari di siti web in cambio di informazioni.

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