I progressi dell’intelligenza artificiale cominciano a fare paura

Il noto venture capitalist Kai-Fu Lee afferma che la sua previsione iniziale secondo cui il 50% dei posti di lavoro sarà sostituito dall’intelligenza artificiale entro il 2027 potrebbe rivelarsi molto accurata.

Diversi anni prima della creazione di modelli linguistici avanzati come GPT di OpenAI, Lee era già in grado di prevedere lo sviluppo attivo dell’IA. Nel 2016, in qualità di presidente e amministratore delegato di Sinovation Ventures, aveva dichiarato che lo sviluppo delle reti neurali sarebbe stato uno degli eventi chiave del 21° secolo, superando persino progressi tecnologici rivoluzionari come la scoperta dell’elettricità e la creazione del World Wide Web.

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Secondo l’esperto, negli ultimi due anni l’implementazione attiva dell’intelligenza artificiale è stata osservata non solo negli Stati Uniti e in Europa, ma anche in Russia. Questa tendenza sta già portando all’eliminazione di alcuni posti di lavoro, con le grandi aziende che hanno iniziato a sostituire operatori dei call center e addetti alle consegne.

Lee ritiene che in futuro le aziende dovranno incoraggiare le persone a utilizzare gli strumenti di intelligenza artificiale per migliorare le proprie competenze, piuttosto che semplicemente sostituirle. Questo suggerisce l’importanza di una transizione graduale e di un approccio incentrato sullo sviluppo delle capacità umane in sinergia con le tecnologie emergenti.

Sebbene la previsione di Lee possa sembrare drastica, la trasformazione in atto nel mercato del lavoro a causa dell’IA richiederà inevitabilmente un adattamento a livello individuale, aziendale e politico per garantire una transizione equilibrata e sostenibile.

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