Identità Digitale: cosa cambia se lo SPID verrà eliminato?
Si dice in giro che ad aprile verrà abolito. Ma cosa ci sarà al suo posto?
Quando si parla di identità digitale si addrizzano le antenne della disinformazione e quelle dei cosiddetti “complottisti” sempre pronti a mettere in luce tutto ciò di cui non si può parlare.
Chi mi legge dall’inizio avrà sentito parlare tante volte di identità digitale e probabilmente ricorderà l’IDPay di Vittorio Colao. All’epoca si vociferava che quello che al tempo era chiamato “Green Pass“, si sarebbe in futuro trasformato in IDPay, ovvero in un’identità digitale che ci avrebbe permesso, tra le altre cose, di effettuare acquisti e operazioni bancarie. Ebbene, questo non è poi così lontano da quella che potrebbe essere la fusione tra SPID e Carta d’Identità elettronica.
Cos’è lo SPID?
Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è un sistema di identificazione digitale che permette ai cittadini italiani di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, delle imprese e degli enti privati in modo sicuro e protetto.
Con lo SPID, gli utenti possono accedere ai servizi digitali utilizzando un’unica credenziale di accesso, costituita da un nome utente e una password, senza dover ogni volta registrarsi o autenticarsi separatamente per ogni servizio.
Lo SPID è stato introdotto dal Governo italiano nel 2016 ed è gestito da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale). Il sistema è disponibile per tutti i cittadini italiani maggiorenni, i residenti in Italia con permesso di soggiorno valido e per alcune categorie di stranieri presenti in Italia.
Lo SPID verrà “eliminato” ad aprile?
È uno scenario un po’ improbabile ma qualcosa si sta muovendo. Ad aprile scadranno le convenzioni che lo Stato ha stretto con il provider che forniscono lo SPID, il sistema pubblico di identità digitale. E questo è un problema perché questo strumento è utilizzato da oltre trentatré milioni di italiani per accedere ai servizi della pubblica amministrazione, dal portale INPS a quello dell’Agenzia delle Entrate.
I gestori stanno chiedendo allo Stato maggiori garanzie economiche per portare avanti un servizio così vasto e capillare. E al momento sono in corso degli incontri con il governo.
Gli scenari possibili sono tre:
- Il governo trova i soldi e viene incontro alle richieste dei provider. Le convenzioni si rinnovano e tutto prosegue come è stato finora.
- Magari si raggiunge un accordo per una nuova proroga fino a giugno per poter negoziare nuove condizioni economiche.
- Il 23 aprile cessa il servizio speed. I cittadini possono accedere ai servizi della pubblica amministrazione solo con la CieID (carta d’identità elettronica).
Quel che è certo è che ben presto la Carta d’Identità elettronica diventerà uno strumento indispensabile, visto che il governo ha comunque annunciato di voler smantellare lo SPID in favore di uno strumento unico.
Il mio parere
Gioire per la presunta rimozione dello SPID non sarebbe un gesto tanto sensato dato che in ogni caso, già si parla di uno strumento sostitutivo e non di qualcosa che verrà smantellato. Forse quello che verrà dopo non si chiamerà IDPay, va bene, ma cambierà ben poco? Se la nostra vita verrà interamente trasferita sul digitale e con un semplice click qualcuno potrebbe farci perdere tutto, che importanza ha sapere come si chiama?
SPID, IDPay o CieID non fanno comunque parte di quel progetto di transizione digitale per la quale i nostri politici hanno investito tanto? sta andando avanti e con essa, si porterà dietro tutti i dubbi e i pericoli che di certo la TV non ci dirà mai.
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