Il 5G può mettere a rischio la stabilità della rete elettrica?

Nel mezzo della rivoluzione digitale, il mondo sta assistendo all’alba di un’era che promette velocità di Internet fulminee, connettività senza soluzione di continuità e l’integrazione della tecnologia in ogni aspetto della vita quotidiana. Il lancio della tecnologia 5G è stato salutato come il precursore di questa nuova era, con la sua capacità di trasmettere dati fino a 1.000 volte più velocemente rispetto ai suoi predecessori.
Tuttavia, sotto la superficie di questa meraviglia tecnologica si nasconde una minaccia che potrebbe mettere a repentaglio il futuro: un appetito insaziabile di energia che potrebbe consumare fino a 1.000 volte più energia delle reti odierne. Secondo un articolo del 2018 pubblicato su IEEE Spectrum, “Una minaccia nascosta dietro la promessa del 5G di fornire fino a 1.000 volte più dati rispetto alle reti odierne è che il 5G potrebbe anche consumare fino a 1.000 volte più energia”.
Questa cruda realtà è messa in evidenza dalla portata delle infrastrutture e dell’hardware necessari per supportare il 5G, tra cui la proliferazione di piccole celle, enormi antenne MIMO (multiple-input multiple-output), il cloud computing e l’esplosione di dispositivi connessi a Internet. Si stima che una stazione base 5G consumi la stessa quantità di energia di 73 famiglie e che la domanda di energia sia destinata a salire alle stelle. Un rapporto del 2019 dello Small Cell Forum prevede che entro il 2025 il numero di piccole celle installate sarà di 70,2 milioni, di cui 13,1 milioni saranno piccole celle 5G o multimodali.

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Radoslav Danilak, un esperto nel settore tecnologico, ha avvertito che il consumo energetico dei data center raddoppierà ogni quattro anni. “Il consumo raddoppierà ogni quattro anni”, ha detto, sottolineando l’aumento dei requisiti energetici. Questa crescita non riguarda solo i data center, ma anche ogni componente della rete 5G. Ciò include stazioni base, piccole celle e reti core.
La domanda energetica del 5G sta già mettendo a dura prova le infrastrutture esistenti. Roberto Kompany, analista senior di Analysys Mason, ha segnalato in un rapporto del 2020 che le attrezzature presso i siti degli operatori non sono adeguate per i requisiti energetici delle reti 5G. Inoltre, la rete 5G si basa sulle bande di onde millimetriche, più soggette a interferenze e che richiedono un’infrastruttura più densa. Questo amplifica il problema del consumo energetico.
Le conseguenze di questa crescente domanda di energia sono preoccupanti. Secondo uno studio del 2020 del Data Centre Forum, entro il 2030 il consumo per le reti 5G potrebbe arrivare a 51,3 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio). Questo è equivalente all’energia usata in Svezia o a quella utilizzata dalle famiglie nel Regno Unito nel 2030. Si prevede un aumento del 160% del consumo energetico tra il 2020 e il 2030. Questo incremento sarà causato dalla domanda di energia dei potenti elementi di rete, dalla proliferazione dei siti cellulari 5G e dalla flessibilità delle reti 5G nei settori consumer e aziendale.
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