Il re dell’IPTV nel Regno Unito finisce in cella: addio Helix Hosting

Nel mondo oscuro dello streaming illegale, c’è un nome che ha lasciato un’impronta profonda: Helix Hosting. Dietro questo impero dell’IPTV pirata si nascondeva Stephen Woodward, 36 anni, ora condannato a oltre tre anni di carcere per aver incassato oltre un milione di sterline vendendo accessi illegali a contenuti protetti da copyright, tra cui Premier League, Sky Sports e BT Sports.
Dallo “stick” alla rivoluzione pirata
Era il 2015 quando i box Android e gli addon per Kodi iniziarono a invadere i salotti. Streaming gratuito, qualità ballerina e interfacce improvvisate. Poi arrivarono i servizi IPTV illegali: stabili, economici e incredibilmente accessibili. E Helix Hosting fu tra i primi a cogliere il momento.
Lanciato inizialmente come HelixHosting.ninja, e poi migrato su HelixHosting.xyz, il servizio offriva abbonamenti a 5 sterline al mese per migliaia di canali, comprese partite delle 15:00 della Premier League – una vera calamita per gli inquirenti.
Il nuovo re dopo Flawless
Dopo il crollo del colosso Flawless TV nel 2018, il mercato dell’IPTV pirata nel Regno Unito era in cerca di un nuovo leader. Helix entrò in scena con un’offerta aggressiva, marketing spinto e l’ambizione di colmare quel vuoto. E ci riuscì. In pochi mesi, il servizio si impose come riferimento assoluto nel panorama dello streaming illegale.
Le indagini e i soldi nascosti nei cassetti
Nel novembre 2019 scattò il blitz della polizia britannica (PIPCU), che arrestò Woodward e sequestrò computer, telefoni, hard disk e quasi 5.000 sterline in contanti trovate nel suo salotto. In casa, oltre 100 buste contenenti SIM card e nomi fittizi: strumenti perfetti per aprire conti PayPal e bancari sotto falsa identità.
Ma nonostante l’arresto, Stephen non si fermò. Anzi, secondo i messaggi scambiati con il fratello, continuava a guadagnare 100.000 sterline al mese. Una cifra che usava per comprare gioielli, abiti firmati e una Jaguar F-Type da 91.000 sterline.

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Rilasciato… ma recidivo
Dopo il primo arresto, Stephen venne rilasciato. Ma nel 2020 la polizia ricevette una nuova soffiata dalla FACT: stava gestendo altri due siti, Black and White TV e ancora una volta Helix Hosting. La sua “seconda carriera” durò poco: a luglio venne nuovamente arrestato. La scena fu quasi surreale. “I soldi sono nello stesso posto dell’ultima volta”, disse agli agenti. E così fu: altri 28.600 sterline nascosti nello stesso cassetto.
Il sacchetto della vergogna e l’aeroporto
Nel novembre 2020, il colpo di scena. Alla stazione di Thirsk, prima di prendere un treno per Londra, venne visto lasciare un sacchetto dietro un bidone del sale. Dentro c’erano 20.000 sterline in contanti. Fermato, perquisito, e nuovamente arrestato.
Due anni dopo, nell’ottobre 2022, viene fermato all’aeroporto di Gatwick con 11.000 sterline nel bagaglio. La polizia ottiene il blocco di 15 conti bancari e 21 portafogli crypto, per un totale di oltre 1,1 milioni di sterline.
Le condanne: fine di un’epoca
Il 21 febbraio 2025, Stephen si dichiara colpevole di vari capi d’imputazione, tra cui violazione del copyright e riciclaggio di denaro. Il fratello Christopher, anche lui coinvolto, ammette di aver ricevuto 126.000 sterline. La sentenza arriva l’11 luglio: Stephen condannato a 3 anni e 1 mese di carcere, Christopher a 15 mesi con pena sospesa e 240 ore di lavoro non retribuito.
“Stephen è stato sfacciato. Nonostante l’indagine penale in corso, ha continuato a lucrare illegalmente”, ha dichiarato Daryl Fryatt della PIPCU.
“Lo streaming illegale non è un crimine senza vittime. Danneggia l’economia creativa e finanzia la criminalità”, ha aggiunto Kieron Sharp di FACT.
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