Il Texas punta su Bitcoin: in arrivo una riserva statale di criptovaluta?

Il Texas è pronto a scrivere una nuova pagina nella storia delle criptovalute. Il 7 maggio, la Commissione per l’efficienza governativa della Camera ha votato con 9 sì contro 4 per l’approvazione del Senate Bill 21, che propone la creazione di una Riserva strategica di Bitcoin. Se il disegno di legge passerà anche in aula e otterrà la firma del governatore Greg Abbott, il Texas diventerà uno dei primi stati americani a detenere ufficialmente Bitcoin come parte del proprio patrimonio.

Non è la prima volta che il governatore Abbott esprime il suo entusiasmo per le criptovalute. Già nel 2014 accettava donazioni in Bitcoin per la sua campagna, e da allora ha promesso di rendere il Texas un punto di riferimento per l’innovazione digitale. Ora, con la SB 21, la promessa si avvicina a un traguardo storico.

Ma attenzione: il tempo stringe. Il voto finale dovrà arrivare prima del 2 giugno, quando si concluderà la sessione legislativa. Per Julian Fahrer, fondatore di Bitcoin Laws, “gli occhi del mondo crypto sono puntati sul Texas”.

Nata per includere solo Bitcoin, la legge è stata poi estesa a qualsiasi asset digitale con una capitalizzazione di almeno 500 miliardi di dollari, pur restando oggi Bitcoin l’unico a soddisfare questo requisito. La flessibilità è stata vista da alcuni come un segno di lungimiranza, ma da altri come un potenziale azzardo.

I dissensi non sono mancati, soprattutto da parte di alcuni democratici, preoccupati per l’utilizzo di fondi pubblici su asset così volatili. “È una soglia che va superata con cautela”, ha detto la deputata Ana-Maria Salas. I sostenitori, però, vedono in Bitcoin un’opportunità di diversificazione e stabilità a lungo termine.

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Mentre il Texas spinge sull’acceleratore, altri stati si muovono con cautela. L’Arizona ha scelto di non usare fondi pubblici, ma di incamerare criptovalute non reclamate. Il New Hampshire ha dato semaforo verde agli investimenti del Tesoro in asset digitali, mentre la Florida ha rinunciato a proposte simili. Il Texas, invece, vuole guidare il cambiamento, assumendosi il rischio in prima persona.

L’iniziativa rappresenta molto più di una semplice legge. È un esperimento di portata nazionale su come gli stati possono integrare asset decentralizzati nella finanza pubblica. Un passo potenzialmente rivoluzionario, che potrebbe cambiare il modo in cui governi e cittadini si relazionano al denaro digitale.

Se il Texas riuscirà a dimostrare che le criptovalute possono rafforzare le finanze pubbliche, altri stati potrebbero seguirne l’esempio. Se fallirà, sarà una lezione costosa. Ma, in ogni caso, il dibattito è cambiato per sempre.

In un panorama federale ancora paralizzato dall’incertezza normativa, gli stati prendono l’iniziativa. Il Texas si candida a diventare un laboratorio di innovazione politica, proprio come lo fu El Salvador nel 2021. Il disegno di legge SB 21 è il simbolo di un cambio di rotta epocale.

Il governatore Abbott, convinto sostenitore dell’iniziativa, ha dichiarato:

“Non è solo questione di Bitcoin. È questione di leadership. E il Texas è pronto a guidare.”

La sfida è lanciata. Adesso spetta all’aula dire l’ultima parola.

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