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In nome della sicurezza online, migliaia di piccoli siti web inglesi rischiano la chiusura

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La nuova legge Online Safety Act del Regno Unito, la cui entrata in vigore è prevista per marzo del prossimo anno, minaccia già di chiudere centinaia di piccoli siti web, tra cui forum non-profit e centri comunitari.

Questa legislazione, volta a contrastare i contenuti illegali e a proteggere i bambini online, sta avendo conseguenze indesiderate e gravi per le piccole imprese e i siti web comunitari che non possono permettersi di conformarsi ai suoi rigorosi requisiti.

La legge impone pesanti multe, fino a 18 milioni di sterline (23 milioni di dollari) o il 10% del fatturato mondiale qualificato, a seconda di quale sia maggiore, e reati penali per i siti web che non si conformano. L’ente che applica la legge, l’Office of Communications (Ofcom), ha pubblicato decine di misure che i servizi online devono implementare entro il 16 marzo, tra cui l’obbligo per le aziende di nominare un referente responsabile di garantire la conformità, una proposta rischiosa soprattutto per i siti web gestiti da singoli individui o aziende più piccole.

La storia di Microcosm, un servizio di hosting gratuito senza scopo di lucro, illustra il danno concreto che la nuova legge sta causando. Microcosm gestisce 300 siti, tra cui hub della comunità e forum dedicati ad argomenti come ciclismo e tecnologia. Il proprietario della piattaforma ha dichiarato che la legge è “troppo vaga e troppo ampia” e che non vuole correre il rischio personale. Microcosm sarà costretta a chiudere i suoi 300 siti il 16 marzo, non riuscendo a rispettare le disposizioni della legge a causa della “sproporzionata elevata responsabilità personale”.

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La posizione del governo è che sia i grandi servizi aziendali che le piccole imprese sono ugualmente soggetti alla legislazione. Le misure dell’Ofcom includono l’esecuzione di valutazioni dei rischi e la nomina di dirigenti responsabili della sicurezza del sito, requisiti che non sono solo costosi, ma mettono anche i titolari di piccole imprese a un rischio personale significativo.

Sebbene la legge sia stata concepita per combattere i contenuti illegali e proteggere i bambini online, i critici sostengono che si tratta di una “carta del censore” che obbliga le aziende a monitorare e censurare i contenuti in modo più esteso, inclusa la scansione delle comunicazioni private e l’indebolimento della crittografia, sollevando serie preoccupazioni sulla privacy online e sulla libertà di parola.

Inoltre, l’applicazione dell’Online Safety Act è destinata a estendersi oltre i contenuti illegali, con il governo che sta valutando emendamenti per consentire multe per aver permesso che contenuti “legali ma dannosi”, come la disinformazione, prosperassero. Ciò potrebbe portare a una definizione troppo ampia di ciò che è considerato dannoso, limitando ulteriormente la libertà di parola.

Le conseguenze dell’Online Safety Act non si limitano alle coste del Regno Unito, ma riflettono una tendenza crescente di governi che approvano leggi per affermare un maggiore controllo sul regno digitale, minacciando la libertà di espressione online.

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