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Internet senza privacy: il progetto del WEF per un’identità digitale globale

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Negli ultimi tempi, il World Economic Forum (WEF) ha pubblicato un documento controverso che propone l’idea di un governo globale e di un’identità digitale permanente per gli utenti di internet, in particolare all’interno di un futuro “metaverso“. Questa proposta solleva serie preoccupazioni riguardo alla privacy, al controllo e alla libertà individuale.

Il documento, intitolato “Shared Commitments in a Blended Reality”, sostiene che la governance attuale di internet è frammentata e che è necessaria una struttura di governance globale per affrontare le sfide emergenti. Tuttavia, questa visione di un governo centralizzato sulla rete sembra più un tentativo di aumentare il controllo su utenti e dati, piuttosto che una vera risposta alle problematiche di sicurezza e privacy.

Un aspetto inquietante è l’enfasi sull’uso di tecnologie biometriche per la verifica dell’identità. L’idea che il nostro comportamento online debba essere legato in modo permanente alla nostra identità reale non solo è invasiva, ma crea anche un terreno fertile per abusi e violazioni della privacy. L’uso di sensori biometrici per raccogliere dati personali rappresenta un rischio significativo, poiché le informazioni sensibili potrebbero essere sfruttate da governi e aziende in modi inimmaginabili.

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Inoltre, il documento afferma che la convergenza di tecnologie come l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e la blockchain richiede un approccio di governance coerente. Tuttavia, il rischio è che questo approccio possa trasformarsi in un sistema di sorveglianza globale, dove ogni nostro movimento online è monitorato e analizzato. La promessa di un metaverso più sicuro e inclusivo potrebbe facilmente trasformarsi in una distopia in cui le libertà individuali sono sacrificate in nome della sicurezza e della governance.

Infine, il WEF parla di “stakeholder capitalism”, un concetto che, sebbene sembri promettere un’economia più equa, in realtà finisce per rafforzare il potere delle élite aziendali. La vera domanda è: chi beneficerà di questa governance globale? Sembra che l’intento sia più quello di garantire il dominio delle grandi corporazioni piuttosto che di proteggere i diritti degli individui.

L’allerta viaggia sui social network

La traduzione in italiano di un video dalle parole alquanto inquietanti, sta già circolando su alcuni social, in particolar modo su X (ex Twitter) e Telegram. Ecco la trascrizione:

Il sito web del World Economic Forum mostra cos’altro stanno cercando di realizzare. Possiamo vedere la Governance Globale, il che significa che vogliono stabilire il pieno controllo su tutto quanto accade nel mondo. Vogliono anche stabilire una Internet Governance, il che significa che vogliono essere quelli che determinano quali informazioni sono consentite online e quali devono essere censurate. Vogliono anche installare le identità digitali in tutto il mondo che saranno collegate ai passaporti vaccinali, ai punteggi di credito sociale e a un soffocante sistema di sorveglianza, che sradicherà ogni libertà personale e installerà un distopico sistema di controllo totalitario, che non lascerà scampo a nessuno, perché sarà ovunque.

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