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Killnet: chi sono gli hacker russi che attaccano l’Italia

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Numerosi attacchi hacker hanno preso di mira l’Italia a partire dall’11 maggio 2022 quando il gruppo Killnet ha attaccato i siti del Senato della Repubblica, del Ministero della Difesa dell’Istituto Superiore di Sanità dell’Istituto di Studi Avanzati di Lucca di Infomedix di Aci di Eurovision che è la manifestazione canora che si è conclusa sabato 14 maggio e infine della Polizia di Stato italiana, nella notte del 16 maggio.

Il gruppo, facente parte del collettivo Legion, è formato da ventenni che agiscono principalmente non per fini ideologici ma di lucro. La loro specialità sono gli attacchi Ddos o Distributed denial-of-service, un tipo di offensiva che mira a creare una falsa corrente di traffico su un sito per sovraccaricare il server e farlo andare offline.

Il gruppo è già ampiamente conosciuto in tutto il mondo per la sua pericolosità: in passato hanno già preso di mira il Regno Unito minacciandolo di spegnere i respiratori negli ospedali e la Romania colpevole, secondo gli hacker, di sostenere l’Ucraina.

Proprio contro la Romania Killnet ha messo in pratica un tipo di attacco molto simile a quello rivolto all’Italia, ovvero un attacco Ddos ad aziende e istituzioni pubbliche.

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Infine, tramite Telegram, un’applicazione che Killnet utilizza per le sue comunicazioni, il gruppo si è complimentato con il battaglione Zarya, suo associato, per aver compiuto un attacco a un portale statale dedicato ai pensionati ucraini dal quale ha rubato e pubblicato un database contenente circa 62mila articoli con nomeindirizzo email e password associati all’account.

Gli attacchi rivolti all’Italia l’hanno colta inizialmente impreparata infatti i siti presi di mira sono rimasti offline per diverse ore, per poi essere ripristinati grazie alla collaborazione tra la Questura e il Centro Nazionale Cybercrime per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic).

Gli hacker non hanno perso tempo, una volta avvenuto l’attacco hanno subito provato a ridicolizzare l’ Italia tramite il loro gruppo Telegram dove hanno parlato di “attacco dimostrativo”, affermando che infiltrarsi nei sistemi italiani era per loro un mero esercizio.

La reazione italiana

La reazione del mondo dell’hacking italiano non si è fatta attendere: è bastata infatti una sola notte alla community di Anonymous Italia per affondare il team Killnet. Questo dimostra quanto il potere vantato dagli hacker russi non fosse così temibile come si poteva pensare.

Quello che però è certo è che ora più che mai, visto il clima ostile, l’ Italia è tenuta a proteggere con più attenzione le proprie infrastrutture online, per evitare che situazioni come queste creino disagi ai cittadini.

Di fronte agli attacchi che si sono succeduti, vista la frequenza con cui si sono verificati, la Procura di Roma è in stato di allertaQuello che più spaventa è il rischio che i prossimi ad essere presi di mira siano le banche e le assicurazioni colpevoli, secondo gli hacker, di aver congelato i beni degli oligarchi russi per un valore complessivo di un miliardo e 600 milioni di euro.

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