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La Grecia combatte la pirateria sportiva con abbonamenti a prezzi ridotti

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Gli operatori dello streaming sportivo in Grecia stanno adottando un approccio innovativo per contrastare la pirateria: offrire pacchetti di contenuti a prezzi estremamente convenienti.

Negli ultimi anni, i titolari dei diritti dei principali eventi sportivi hanno ripetutamente lamentato che la pirateria degli sports in diretta è fuori controllo. La loro risposta tipica è stata quella di chiedere aggiornamenti ai quadri normativi attuali, in modo da poter affrontare il problema in modo più efficiente attraverso applicazioni più severe e maggiori restrizioni, inclusi il blocco dei siti e le rimozioni automatiche.

Tuttavia, in Grecia, due delle principali piattaforme di streaming sportivo hanno elaborato un’idea sperimentale: piuttosto che utilizzare il bastone, stanno provando la carota. Cosmote TV e Nova hanno stretto un nuovo accordo che consente agli abbonati di un servizio di accedere ai contenuti dell’altro a un costo minimo aggiuntivo.

Secondo i nuovi termini, gli abbonati Cosmote TV pagheranno solo 3 euro in più per accedere ai contenuti di Nova, mentre gli abbonati Nova potranno vedere i contenuti sportivi di Cosmote TV aggiungendo solo 1 euro al loro abbonamento. In entrambi i casi, il prezzo totale del pacchetto parte da meno di 20 euro.

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Questo accordo mira esplicitamente a competere con i servizi di streaming pirata, nella speranza di riconquistare una fetta di mercato. Le due aziende affermano che offrendo tutti i contenuti sportivi premium a prezzi competitivi e su un’unica piattaforma, stanno compiendo un passo importante nella lotta contro la pirateria dei contenuti.

Sebbene la Grecia non abbandoni le sue opzioni tradizionali di applicazione, come il blocco dei siti web, un abbonamento più conveniente dovrebbe rendere le alternative legali più appetibili rispetto agli “inaffidabili” flussi pirata. Si stima che in Grecia ci siano tra 600.000 e 800.000 abbonamenti IPTV illegali, su una popolazione totale di poco più di 10 milioni, quindi ci dovrebbe essere spazio per convertire alcuni pirati in clienti paganti.

Questo approccio “rivoluzionario” potrebbe rivelarsi efficace anche altrove. Forse un giorno anche giganti dello streaming come Netflix, Disney, Amazon e altri potrebbero provare a offrire pacchetti più convenienti per contrastare la pirateria.

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