La musica italiana tornerà su Instagram e Facebook
Svolta definitiva nel caso Meta-SIAE
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha imposto al colosso dei social network Meta (ex Facebook) di riprendere le trattative con la Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) per il pagamento dei diritti d’autore. La decisione è stata presa dopo che l’Antitrust ha accertato la violazione delle norme sulla concorrenza da parte di Meta, che ha rifiutato di negoziare con la SIAE per la stipula di un accordo che prevedesse il pagamento dei diritti d’autore per la diffusione di opere musicali sulle sue piattaforme.
Secondo l’Antitrust, Meta avrebbe adottato una posizione di forza nei confronti della SIAE, che rappresenta gli autori e gli editori musicali italiani, imponendo condizioni contrattuali sfavorevoli e discriminando i suoi concorrenti. Inoltre, Meta avrebbe ostacolato la raccolta dei dati necessari per determinare l’ammontare dei diritti d’autore da pagare.
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Di fronte a queste violazioni delle norme sulla concorrenza, l’Antitrust ha deciso di imporre a Meta l’obbligo di riprendere le trattative con la SIAE e di negoziare in buona fede per la stipula di un accordo che preveda il pagamento dei diritti d’autore in maniera equa e non discriminatoria. Inoltre, Meta dovrà fornire alla SIAE tutti i dati necessari per determinare l’ammontare dei diritti d’autore da pagare.
La decisione dell’Antitrust è stata accolta positivamente dalla SIAE, che ha dichiarato di essere pronta a riprendere le trattative con Meta per raggiungere un accordo equo e adeguato alla valorizzazione del patrimonio musicale italiano. Anche Meta ha dichiarato di essere pronta a riprendere le trattative e di voler trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di tutte le parti coinvolte.
La decisione dell’Antitrust rappresenta un importante segnale per il settore della musica in Italia, che da tempo lotta per la tutela dei diritti d’autore sui social network e sulle piattaforme digitali. La ripresa delle trattative tra Meta e la SIAE potrebbe portare a un accordo che preveda il pagamento dei diritti d’autore anche per altre piattaforme digitali, aprendo così la strada a una maggiore tutela dei diritti d’autore nel mondo digitale.
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