Le minacce anti-pirateria IPTV potrebbero avere un effetto contrario
Una nuova ricerca ha scoperto che le minacce anti-pirateria potrebbero aumentare la motivazione degli uomini a piratare del 30%. Lo studio, intitolato “Psychological Reactance to Anti-Piracy Messages Explained by Gender and Attitudes”, è stato pubblicato il mese scorso e ha utilizzato la psicologia evolutiva come quadro teorico per esaminare se i messaggi basati su campagne anti-pirateria del mondo reale causano reazione e se questo effetto è spiegato dal genere e dagli atteggiamenti preesistenti.
I ricercatori hanno esposto i partecipanti adulti ai messaggi contenuti in tre precedenti campagne anti-pirateria nella vita reale. Il primo, Get It Right (From a Genuine Site), trasportava messaggi prosociali, mentre Crimestoppers (CrimeStoppers-uk.org) e Graduated Response (schema francese Three-Strikes) fornivano messaggi minacciosi. Un gruppo di controllo non ha ricevuto alcun messaggio anti-pirateria.
I risultati indicano che il messaggio prosociale non ha effetti significativi, né causa reazione né influenza una diminuzione della pirateria per genere o gruppo di atteggiamenti. I messaggi minacciosi, in particolare Crimestoppers che enfatizza il rischio di virus informatici, hanno avuto un effetto polarizzante sul gruppo con atteggiamenti favorevoli alla pirateria. Gli uomini con atteggiamenti favorevoli alla pirateria hanno riportato un aumento e le donne con atteggiamenti favorevoli alla pirateria hanno riportato una diminuzione delle intenzioni di pirateria.
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I risultati supportano la proposta teorica evolutiva dei ricercatori secondo cui la reazione ai messaggi è adattiva, con gli uomini più sensibili alle minacce alla libertà da parte di forze esterne rispetto alle donne.
Il grafico sopra mostra che le donne con atteggiamenti favorevoli alla pirateria hanno risposto positivamente alle minacce. Tuttavia, gli uomini con gli stessi atteggiamenti favorevoli alla pirateria hanno risposto a tutti i tipi di messaggi anti-pirateria con un aumento significativo della loro motivazione a piratare. La più pronunciata è l’aumento del 30% nel “Crimestoppers Group” che potrebbe avere implicazioni per l’attuale campagna BeStreamWise. Se non altro, condividono messaggi quasi identici.
Dopo quattro decenni di campagne anti-pirateria che non sono riuscite a spaventare i pirati e 15 anni di misure di blocco degli ISP che per lo più non sono riuscite a rendere non funzionanti i servizi pirata, una soluzione al problema sembra più elusiva che mai. Poiché nessuna azienda anti-pirateria ritiene che il proprio mercato sia sull’orlo del collasso, la fiducia deve essere alta che le stesse strategie che hanno sempre alimentato il mercato continueranno a farlo a lungo. Questo potrebbe essere il segnale più chiaro che qualcosa deve cambiare.
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