Lecce dichiara guerra agli adesivi abusivi: arriva la pellicola anti-sticker

Cartelli stradali, semafori, centraline elettriche e persino muri privati: da anni Lecce è ostaggio degli sticker. Migliaia di adesivi, spesso con messaggi pubblicitari o simboli grafici senza autorizzazione, hanno trasformato la città in un grande album di figurine non richiesto, con costi enormi per la rimozione e un colpo al decoro urbano.
Ma da oggi, la musica cambia. L’Amministrazione comunale ha lanciato una contromossa tanto semplice quanto efficace: rivestire i cartelli con pellicole trasparenti anti-sticker, che impediscono agli adesivi di attaccarsi davvero. Risultato? Basta un gesto per rimuoverli e i segnali restano puliti e leggibili.
L’iniziativa rientra nel piano per il decoro urbano voluto dall’assessore alla Mobilità e al Decoro, Giancarlo Capoccia, che spiega:
«Il decoro urbano appartiene a tutti noi: prendersi cura degli spazi pubblici significa prendersi cura della nostra comunità».
Le prime installazioni hanno preso il via nel centro storico, la zona più colpita, soprattutto vicino ai monumenti e alle aree turistiche. L’obiettivo è estendere la misura a tutta la città.
Un appello ai cittadini
Il Comune chiama a raccolta residenti e visitatori: serve la collaborazione di tutti per mantenere Lecce più ordinata e vivibile.
«Una Lecce rispettata è una Lecce più bella per tutti», recita lo slogan ufficiale lanciato anche sui social.
Dietro a quello che può sembrare un dettaglio c’è un impatto concreto: meno spese di manutenzione, più decoro, più sicurezza.
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Tra applausi, sarcasmo e critiche: la città si divide
Se l’Amministrazione ha parlato di svolta, i cittadini non hanno tardato a dire la loro. Sul post del Comune è scoppiato un acceso dibattito.
C’è chi applaude:
Roberta commenta: «La bellezza salverà il mondo ma… chi salva la bellezza? Bravo assessore, una città d’arte non può permettersi una brutta immagine urbana».
Osvaldo chiede come segnalare altri casi di degrado.
Ma molti hanno usato toni ben diversi. Marcello sbotta: «Che disastro che siete! Fatevi aiutare, vi prego. Altri tre anni così non li reggiamo».
Walter ironizza: «Che grande problematica, complimenti».
Fabio rincara: «Le campagne e le strade sono discariche e il Comune fa la guerra agli sticker».
E Leonida domanda sarcastico: «Ma è Lercio?», mentre Rocco chiosa: «Siete fantastici, voliamo altissimo proprio».
Insomma, Lecce si spacca tra chi apprezza il tentativo di curare anche i dettagli e chi considera l’iniziativa un diversivo rispetto ai problemi veri: rifiuti, sicurezza, verde pubblico, manutenzione.
Una battaglia simbolica o un primo passo?
La pellicola anti-sticker può sembrare un intervento minore, ma apre un dibattito più ampio: quanto contano i piccoli gesti nella cura della città? Lecce ora ci prova, tra entusiasmi e polemiche, a riscrivere la sua immagine partendo dai cartelli stradali.
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